L’Agenzia di ambito per i servizi pubblici di Bologna – ATO 5 ritiene necessario effettuare alcune precisazioni relativamente all’interrogazione presentata dal Consigliere Regionale Ubaldo Salomoni (Forza Italia) e alle sue dichiarazioni relative ad ATO 5 e al Comitato consultivo degli utenti (CCU).


Non è corretto affermare che le ATO sono “praticamente ancora ai nastri di partenza”: ATO 5 è funzionante, come dimostrano gli adempimenti fin qui assunti. Da oltre due anni sono attive le convenzioni di servizio per il servizio idrico integrato e per il servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati e l’attività dell’Agenzia copre tutti gli aspetti che la legge prevede. Né si può valutare il funzionamento delle ATO esclusivamente attraverso quello dei CCU (che pure, per questa Agenzia, è tutt’altro che un organismo bloccato e non funzionante come affermato).

Va chiarito innanzitutto che la prima costituzione del Comitato di Bologna fu ritardata principalmente perché nel 2003 fu necessario riaprire i termini per la presentazione delle domande, in quanto quelle arrivate all’Agenzia non erano sufficienti per garantire una rappresentanza ampia e qualificata degli utenti così come previsto dalla legge regionale.

E’ innegabile la complessità riscontrata nell’avvio di tale organismo, in quanto si tratta di un soggetto innovativo che si deve occupare di “una materia non facile” (come affermato dal consigliere regionale), ma il funzionamento del Comitato è sempre stato garantito. L’esigenza di informazione e formazione non può essere letta come un elemento negativo, anzi mostra la disponibilità sempre manifestata da questa Agenzia ad un confronto pieno e al supporto operativo del Comitato, perché questo potesse sempre lavorare al meglio e fornire un contributo di qualità sulle questioni affrontate. Questo impegno è riscontrabile anche dalla messa a disposizione, fin dalla sua costituzione, di una sede adeguata e di un supporto professionale di segreteria tecnica.

Riguardo allo scioglimento del CCU nel 2005, come già a suo tempo risposto al consigliere Salomoni, non è dipeso da ATO 5 il fatto che il Delegato al coordinamento del CCU abbia presentato le proprie dimissioni per sopraggiunta incompatibilità e che l’associazione che l’aveva nominato non avesse indicato altri nominativi per la sua eventuale sostituzione, provocando di fatto la decadenza del Comitato stesso.
I tempi successivi per la ricostituzione del CCU sono stati legati alla necessità di rivedere il Regolamento di costituzione (per migliorarne l’operatività e anche per evitare successivi problemi come quelli presentatisi) e all’opportunità di lasciare un adeguato tempo alle associazioni per presentare le proprie domande di partecipazione.

Non è assolutamente vero che la prima riunione del nuovo Comitato si sia tenuta solo un mese fa: il Comitato ha anzi avuto un’attività piuttosto intensa. Nel corso del 2006, dopo quella di insediamento del 20 gennaio, si sono svolte altre quattro adunanze plenarie (6 febbraio, 24 marzo, 14 aprile, 12 settembre) e una si svolgerà entro gennaio. Inoltre si sono svolte altre 6 riunioni e una è in programma per il 16 gennaio, nel corso della quale continuerà l’analisi delle Carte dei servizi. Il CCU ha anche costituito al suo interno diverse commissioni di lavoro per affrontare tematiche specifiche. Tutto ciò mostra come non sia possibile parlare di un organismo con un funzionamento paralizzato e non valorizzato dall’Agenzia.
ATO 5 ha poi sostenuto la necessità di coordinamento con gli altri Comitati, come del resto ha promosso anche per quanto attiene alle Agenzie a livello regionale e nazionale.

I rapporti del Comitato con l’Agenzia sono continuativi e si sono svolte anche riunioni con i gestori. Il Comitato è sempre stato consultato sui temi fissati dalla legge e la richiesta di pareri è spesso stata estesa anche ad altre questioni non espressamente previste dalla normativa di settore.
ATO 5, in definitiva, si è sempre impegnato a valorizzare il ruolo del Comitato, nella convinzione che, nel rispetto delle competenze stabilite dalla legge, si tratti di uno strumento importante nel controllo della qualità dei servizi pubblici. In particolare va sottolineato che al CCU è stata messa a disposizione una propria sede operativa, è sempre stata garantita la collaborazione da parte del personale di ATO 5, è stata realizzata una sezione specifica sul sito web istituzionale dell’Agenzia ed è sempre stato previsto nel Bilancio della stessa un budget per il suo funzionamento, per altro aumentato per il 2007, proprio in considerazione del fatto che si prevede un incremento di attività.

Tutto ciò perché occorre realizzare le condizioni migliori per svolgere un’efficace regolazione dei servizi pubblici locali, in un contesto caratterizzato da un’elevata complessità, da continue evoluzioni normative e da una rapida modificazione del sistema. Pertanto è fondamentale la collaborazione tra tutti i soggetti interessati, senza creare artificiose contrapposizioni.

Infine, è necessario precisare che le competenze delle ATO non riguardano il settore energetico, per cui le Agenzie non potrebbero in alcun modo intervenire sui meccanismi di sicurezza in questo campo.

(L’Agenzia di ambito per i servizi pubblici di Bologna – ATO 5)