Il 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, è il “Giorno della Memoria”, la giornata che ogni hanno ricorda lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.
Il Comune e la Provincia di Reggio Emilia, insieme a numerosi enti ed associazioni, si sono impegnati anche quest’anno nell’organizzazione di un ricco programma di iniziative, spettacoli, incontri e momenti comuni di narrazione e di riflessione, coinvolgendo tutti i cittadini, con particolare attenzione verso gli alunni delle scuole.


Tra i vari appuntamenti, sono da segnalare alcune iniziative promosse dall’assessorato comunale alla cultura: lo spettacolo teatrale Vivere Ancora. Voci dal filo spinato, il recital La melodia di Bobe Ha. Viaggio nella tradizione ebraica ashkenazita e i percorsi letterari per ragazzi organizzati dalla biblioteca Panizzi.

Vivere ancora. Voci dal filo spinato è una produzione del Teatro dell’Orsa. Lo spettacolo di e con Monica Morini e Bernardino Bonzani, su musiche eseguite al pianoforte da Claudia Catellani. Lo spettacolo è dedicato all’olocausto raccontato dal cuore pensante di uomini e donne. Un percorso nella memoria, per non dimenticare. Un viaggio che chiama a non essere semplici spettatori, ma a lasciare traccia di sé nello spazio-tempo della rievocazione. Dai quaderni, dai diari, dalle tracce degli scritti, proviene la testimonianza di donne e uomini sopravvissuti e no all’olocausto. Sono parole e tormenti, sono domande. La scelta dei testi di Etty Hillesum, Peter Weiss, Primo Levi, Ruth Kluger, tra altri, nasce – dichiarano gli autori – dall’esigenza di rappresentare la resistenza e la resa di fronte al tentativo di omologare e uccidere ogni diversità sia di classe che di razza o religione. Un tempo per ricordare e riflettere. La privazione alle persone dei propri diritti, delle cose, poi della dignità e infine della loro vita. Il vento disumano di quegli anni continua a soffiare per molti popoli della terra.

Lo spettacolo andrà in scena esclusivamente per le scuole (ingresso ragazzi: 4,50 euro) mercoledì 24 e giovedì 25 gennaio, alle ore 10.00 al Teatro Piccolo Orologio (via Massenet 23), nell’ambito del progetto sull’Intercultura promosso da Fondazione I Teatri, a cura dell’associazione culturale 5T, in collaborazione con la Terza Circoscrizione.

Venerdì 26 gennaio, alle ore 21.00, lo spettacolo, sempre al Teatro dell’Orologio, sarà invece aperto al pubblico di ogni età. La serata è a cura dell’assessorato Cultura del Comune di Reggio Emilia e Istoreco, in collaborazione con la Terza Circoscrizione. (Info: Comune
di Reggio Emilia, Assessorato Cultura tel. 0522 456249; Teatro Piccolo Orologio tel. 0522.383178).

Il recital La melodia di Bobe Ha Viaggio nella tradizione ebraica ashkenazita di Marina Coli (voce e chitarra) e Lorenzo Munari (fisarmonica e arrangiamento musicale) porta uin scena in scena Bobe Ha, la leggendaria strega che popola le “vundermayselekh” (letteralmente “fiabe meravigliose”), viaggia in lungo e in largo per l’Europa e porta al pubblico parole e musiche del repertorio tradizionale degli ebrei che hanno abitato i territori dell’Europa orientale, cantando e raccontando il folclore ashkenazita con le canzoni yiddish.
Accompagnata dalla filarmonica di Lorenzo Munari, la voce di Bobe Ha canta e racconta il folclore ashkenazita, offrendo sia canti in lingua yiddish, che narrano la vita del popolo, i suoi sentimenti, le speranze, l’oppressione e le sofferenze, sia brevi letture di storie e piccole azioni teatrali che parlano di quotidianità, di matrimoni, di borghi di campagna, di realtà poco giuste, di tormento e nostalgia. Con le canzoni yiddish, con il loro espressionismo emozionale e lo struggente passionale accompagnamento musicale, prende forma un mondo scomparso: “…estinto nel breve spazio di una generazione, trucidato insieme a milioni di persone che lo parlavano” (Elena Loewenthal).
Appuntamento domenica 28 gennaio alle ore 17.00 alla Galleria Parmeggiani (corso Cairoli 1) per una serata a cura dell’assessorato comunale alla Cultura e di Istoreco. (Info: Comune di Reggio Emilia, Assessorato Cultura, tel. 0522 456249).

La biblioteca Panizzi, nell’ambito della rassegna Ri-cor-dare, propone invece due appuntamenti, riservati ai ragazzi delle scuole medie e superiori del Comune, che affrontano l’olocausto, l’antisemitismo e la guerra dal punto di vista delle letteratura.
Martedì 23 gennaio (alle 9.00 e alle 11.00), sarà la volta di Si fa presto a dire pace, un itinerario bibliografico e narrativo sulle tematiche della pace e della guerra, dei conflitti, delle violenze e degli sfruttamenti, di e con Gabriele Zucchini, progetto di Equilibri.
Venerdì 26 l’appuntamento sarà con Hana Jona e gli altri, percorso sulla guerra e l’antisemitismo nella narrativa contemporanea per ragazzi, sempre di e con Gabriele Zucchini, progetto di Equilibri. Mercoledì 31 sarà invece protagonista Misha corre di Jerry Spinelli, proposto attraverso letture di e con Daniele Castellari.

Marina Coli, nata a Bolzano ma trasferitali nel 1997 a Reggio Emilia, è cantante, narratrice ed educatrice e per anni si è dedicata allo studio del canto in lingua Yiddish, approfondendone gli aspetti linguistici e musicale e arrivando ad esprimere la sua particolare passione proprio attraverso la realizzazione dello spettacolo La melodia di Bobe Ha. La sua attività canora, iniziata da giovanissima con il Maestro Giuliano Tonini di Bolzano, è maturata con l’aiuto di Navid Mirzadeh, cantante, musicista e ricercatrice, da anni residente a Reggio Emilia, con Elisa Benassi, specializzata in psicofonia, e con l’attuale contributo metodologico dell’Istituto Modai.(modello acustico interagente con il sistema neurosensoriale) di Torino, diretto dal Marco Farinella, che applica in Italia il metodo funzionale dell’Istituto Lichtenberg di Darmstadt. Si è formata a Bolzano presso la Scuola Educatori, concludendo il proprio percorso con la tesi “Il rapporto educativo in psichiatria. La fotografia: una pratica educativa”. Come narratrice si è formata con attori e registi quali Ascanio Celestini, Franco Lorenzoni, Gigi Tapella, Giuliana Tavoni, Monica Morini e Francis Pardeilhan tra gli altri. Da molti anni opera come educatrice in ambienti sociali diversi, promuovendo e conducendo progetti di socializzazione e riabilitazione. Racconta e canta in vari contesti collaborando alla progettazione
culturale in varie province, con spettacoli di narrazione e canto che toccano diversi temi, quali la fiaba, l’intercultura, le festività dell’anno, ecc. E’ ideatrice e protagonista dello spettacolo musicale letterario “Voci di Vento – La voce delle donne nella Resistenza”. La sua produzione continua con i temi sociali, quali le migrazioni, con lo spettacolo musicale letterario dal titolo “Santallegria – Una stella cade per chi viene e chi va”. Dal 2006 conduce insieme a Francesca Bianchi e Francesco Moccia, la Scuola di teatro Bismantova, a Castelnovo né Monti (Re), curando in particolare il teatro di narrazione ed il canto.
Tra i primi ad ottenere il diploma italiano di fisarmonica classica, presso il Conservatorio “Gioacchino Rossini” di Pesaro, Lorenzo Munari è laureato in musicologia presso la Facoltà di Filosofia e lettere di Bologna (Dams.). Ha preso parte a corsi di perfezionamento con docenti quali: I. Battiston, S. Scappini, W. Zubitzky, tecnica Alexander con C. Jacomucci. Vincitore di vari concorsi fisarmonicistici a Marina di Massa, Villafranca, Acqui Terme, è tra i fondatori della scuola musicale Luigi Valcavi di Carpineti (Re) ove è docente di fisarmonica e tastiere. Recentemente ha composto ed eseguito musiche originali per lo spettacolo teatrale “Discorso alla felicità” per il regista Domenico Amendola e “Il Canto di Etty” (di Luca Lolli). Interessato alla musica di Astor Piazzola ha registrato un CD live contenente suoi brani (La fisarmonica incontra il pianoforte). Direttore artistico del Concorso musicale nazionale “Carpineti in musica”, svolge regolarmente attività concertistica sia come solista che in formazioni cameristiche, in Italia e all’estero (Trio Electicus, Ensemble de Minuti). E’ inoltre direttore della Fisorchestra Luigi Valcavi, formata da giovani studenti, di cui ne è l’ideatore e curatore degli arrangiamenti.