La CIR FOOD di Reggio Emilia si è aggiudicata per nove anni il servizio di ristorazione ospedaliera dell’Azienda USL di Bologna, degli Istituti Ortopedici Rizzoli e della refezione scolastica dei comuni di Bazzano e Loiano, per complessivi 124 milioni di euro.

Di questi, 98.013.120 euro costituiscono la quota di investimento, sempre per nove anni, per l’Azienda USL di Bologna, per il servizio di ristorazione degli ospiti e degli operatori presenti nelle proprie strutture, con un risparmio di oltre 2 milioni di euro all’anno, rispetto alla possibilità di continuare a gestire tale servizio direttamente.



LA CIR FOOD di Reggio Emilia, che dal 1° febbraio gestirà il servizio di ristorazione ospedaliera dell’Azienda USL, produrrà, a regime, quasi 3 milioni e 300 mila pasti all’anno. Circa 3 milioni verranno prodotti interamente nelle cucine dell’ospedale Maggiore, destinati a Bologna (compreso l’Istituto Ortopedico Rizzoli) e a tutta l’area Nord, mentre saranno 300.000 quelli prodotti nelle cucine degli ospedali di Bazzano, Vergato e Loiano, che andranno a vantaggio di tutta l’area Sud, compresa la refezione scolastica dei comuni di Bazzano e Loiano.

LA CIR FOOD di Reggio Emilia utilizzerà le strutture già esistenti e sistemerà a proprie spese i locali mensa di alcuni ospedali per renderli più vivibili e accoglienti. Continueranno, inoltre, a prestare la loro professionalità nel servizio della mensa ospedaliera, 25 dipendenti dell’Azienda USL di Bologna



Il nuovo servizio di ristorazione ospedaliera dell’Azienda USL di Bologna aggiudicato a CIR FOOD offrirà prodotti biologici come latte, legumi, frutta e verdura, pasta di semola, riso, omogeneizzati e pollo, prodotti DOP (Denominazione di Origine Protetta) della regione Emilia Romagna come Parmigiano Reggiano, prosciutto, coppa e salami e prodotti IGP (Indicazione Geografica Protetta) come la pera di Romagna, mele, pesche e scalogno, prodotti del commercio equo solidale come le banane, e menù dedicati alle diverse etnie e confessioni religiose.


La ristorazione è un servizio che parte dal cibo, ma arriva a coinvolgere molto altro. L’Azienda USL di Bologna, con la gara oggi aggiudicata dalla CIR FOOD, ha introdotto importanti novità in materia di alimentazione e salute, impatto sull’ambiente, aspetti legati alla sfera della socialità e delle relazioni, temi che vanno considerati nell’organizzare un servizio attento agli effetti delle sue scelte.


4 i temi principali che ispirano la nuova ristorazione dell’Azienda USL di Bologna



Acquisti pubblici verdi

Il progetto prevede misure particolari come la limitazione dell’impatto dei mezzi di locomozione per il trasporto dei pasti, maggiore attenzione al volume e tipologia degli imballaggi, tecnologie di produzione a minor consumo energetico, minori consumi idrici e sistemi di smaltimento dei rifiuti il più possibile compatibili con l’ambiente.



Alimenti della tradizione locale in via di estinzione

La riorganizzazione del servizio di ristorazione ospedaliera dell’Azienda USL di Bologna prevede l’introduzione nel menù di prodotti tradizionali, in sostituzione di quelli convenzionali, per 10 giorni all’anno.



Laboratori del Gusto

A marzo partiranno i primi Laboratori del Gusto rivolti agli operatori dell’Azienda USL. In autunno sono previsti Laboratori del Gusto dedicati agli ospiti delle strutture sanitarie e a tutti i cittadini. Il progetto prevede momenti di teoria e pratica dell’utilizzo di prodotti e procedimenti, con una formazione specifica per il personale di cucina e occasioni di educazione al gusto anche per il resto del personale, degli ospiti presenti nelle strutture sanitarie e per i cittadini.

Conoscenza e diffusione della cultura gastronomica, sono prerequisiti per una ristorazione di qualità. Conoscere i prodotti tipici di una zona geografica e le loro qualità nutrizionali e gastronomiche, offre le coordinate di gusto e salute per chi fa ristorazione e per chi ne fruisce.



Filiera corta

Prima sperimentazione all’Ospedale Simani di Loiano. La CIR FOOD di Reggio Emilia si impegna, per il territorio di Loiano, a utilizzare i prodotti locali (carni di vitellone, pecorino stagionato, ricotta di pecora, ciliegie ect.) attraverso convenzioni con fornitori della zona, in un processo che in termini di sostenibilità ambientale si definisce di “filiera corta”. Dunque distanze più brevi da luogo di produzione a luogo di consumo e meno soggetti impegnati nella filiera, con evidenti effetti sull’ambiente. Stesso principio per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti organici, trasformati in composti da utilizzare per concimare.



Solidarietà

Il progetto prevede la partecipazione sistematica dell’Azienda USL di Bologna all’interno dei percorsi di solidarietà già esistenti nella realtà metropolitana bolognese, valorizzando e rendendo disponibili prodotti alimentari non consumati a favore di persone svantaggiate.