Il Presidente del Consiglio Romano Prodi si è dimesso, poco dopo le 19 il Premier è salito al Quirinale per un colloquio con il Capo dello Stato al termine del quale ha consegnato nelle mani di Napolitano la lettera di rinuncia a continuare il mandato come capo dell’esecutivo.

Si è chiusa così una giornata politica convulsa caratterizzata dal voto contrario espresso dal Senato sulla politica estera del Governo.
I 158 voti ottenuti non sono bastati, due dissidenti della sinistra radicale e alcuni senatori a vita, tra cui Andreotti, si sono astenuti e questo ha mandato sotto l’esecutivo per due soli voti.

Domani il Presidente della Repubblica, rientrato precipitosamente a Bologna, avvierà le consultazioni, diverse le possibilità: un riaffidamento dell’incarico a Prodi oppure ad un altro esponente del centrosinistra.
Al momento all’interno dell’Unione non si parla di elezioni anticipate che vengono invece richieste dall’opposizione.