Sul tema delle nuove microaree per i nomadi, intervengono i presidenti delle Circoscrizione n. 2 e 3, Antonio Carpentieri e Fabio Poggi. Queste Circoscrizioni infatti hanno già visto la sperimentazione delle nuova forma di organizzazione della presenza dei nomadi.


“Tutta la città, ogni forza politica, ogni forza sociale, tutto il territorio, devono farsi carico con responsabilità del superamento del campo nomadi di via Baccelliera. Se questo in passato è stato in grado di reggere, più o meno, al tentativo di fare fronte a un’emergenza, anche e soprattutto grazie alla disponibilità e all’impegno di una parte della città, in particolare la comunità di S. Damaso (cittadini, scuole, polisportiva, parrocchia), è ormai evidente da tempo che quell’esperienza va superata e, in questo senso, vi è già dal 2002 l’impegno dell’Amministrazione. Il presupposto per andare alla chiusura del campo sta nell’individuare una nuova forma di gestione della presenza dei nomadi in città; nuova sia in termini logistici che amministrativi. A questo proposito, negli ultimi anni si è avviata la sperimentazione delle microaree. Queste hanno dimostrato come sia possibile creare una situazione in cui promuovere l’integrazione, il controllo sociale, la responsabilizzazione delle famiglie nomadi circa il farsi carico di oneri – utenze varie – che non possono essere demandate alla collettività, così come del decoro dell’area assegnata a partire dal controllo del numero e del comportamento degli occupanti. Alcune microaree sono già presenti sul territorio delle Circoscrizioni n. 2 e n. 3 e l’esperienza è per lo più positiva; inoltre i nuovi criteri porteranno a un ulteriore miglioramento. Rinnoviamo dunque l’invito a tutta la città affinché aderisca responsabilmente a questo progetto, ribadendo che gli obiettivi primari che si pone sono quello di dare la collocazione solo a chi ne ha effettivamente diritto, chiedendo precisi impegni (doveri) alle famiglie nomadi in un contesto maggiormente controllabile”.