La commissione “Politiche economiche”, presieduta da Damiano Zoffoli, ha svolto una udienza conoscitiva sulla proposta di legge della Giunta che detta nuove norme in materia di distribuzione commerciale. Alla proposta della Giunta, che disciplina tra l’altro i centri privati di telefonia, sono abbinati due progetti di legge presentati rispettivamente: da Andrea Leoni, FI (relatore Fabio Filippi), e dai consiglieri della Lega Nord (relatore Mauro Manfredini), entrambi finalizzati esclusivamente alla regolamentazione e alla gestione dei Phone Center.

La proposta della Giunta prevede modifiche alle leggi 14/1999 (in particolare su deroghe e orari di chiusura) e alla 14/2003 (il pdl della Giunta prevede di attribuire ai Comuni la competenza a vigilare sul rispetto dell’obbligo di esporre l’autorizzazione e il listino dei prezzi nei pubblici esercizi). Nel provvedimento della Giunta, inoltre, vengono indicati i requisiti professionali per l’esercizio delle attività di somministrazione di alimenti e bevande e le disposizioni sanzionatorie e le competenze amministrative (comunicazione di inizio attività da parte del Comune) per la vendita dei farmaci da banco negli esercizi di vendita al dettaglio. Infine (nella seconda parte della proposta), vengono regolamentati i centri di telefonia con l’obiettivo di assicurare: da un lato, la completa funzionalità della struttura, in termini di destinazione d’uso e di rispetto delle norme igienico-sanitarie (divieto di somministrazione di cibi e bevande); dall’altro, la rispondenza della struttura stessa alla funzione per la quale essa è stata aperta, nella garanzia della sicurezza, dell’ordine pubblico e della tranquillità dei residenti degli edifici circostanti.

Mario Manfredini (relatore della proposta della Lega Nord) nell’evidenziare “l’uso improprio dei locali adibiti a centri di telefonia, da parte di diversi gestori, ha sottolineato la necessità di regolamentare l’insediamento e l’apertura di questi esercizi”.
Anche Fabio Filippi (relatore della proposta di Forza Italia) ha sostenuto la necessità di disciplinare i centri privati di telefonia, al fine di evitare “problemi di degrado e di disturbo della quiete pubblica connessi al forte e continuo assembramento, soprattutto nelle ore notturne, di immigrati nei pressi di questi centri”.