La Giunta regionale ha approvato un accordo siglato tra l’assessore alle Politiche per la salute, Giovanni Bissoni, e le rappresentanze di Federfarma e Confservizi per la distribuzione da parte delle farmacie del territorio di medicinali finora erogati, salvo qualche eccezione, direttamente dalle farmacie degli ospedali o da “punti farmacia” delle Aziende Usl.


Si tratta di farmaci contenuti in un prontuario nazionale, stabilito dal Ministero della salute, che nella maggior parte dei casi sono soggetti a prescrizione attraverso piani terapeutici personali predisposti da uno specialista del Servizio sanitario regionale, la cui assunzione richiede costanti controlli nel tempo (ad esempio, antipsicotici, farmaci per il diabete, per l’epatite cronica, per il morbo di Parkinson, per l’Alzheimer, per l’infertilità, per patologie dell’endometrio).

Dal primo aprile 2007 – nei territori delle Aziende Usl di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Imola, Forlì, Rimini – e dal 1° giugno in tutta l’Emilia-Romagna, i cittadini con prescrizioni di farmaci inclusi in questo elenco non dovranno più essere indirizzati alle farmacie degli ospedali o ai “punti farmacia” delle Aziende Usl, ma potranno recarsi nelle farmacie più vicine alle proprie abitazioni.

Oltre a garantire ai cittadini maggiore semplicità di accesso ed omogeneità del servizio in ambito regionale, l’accordo rende possibile una più ampia valorizzazione del ruolo delle farmacie convenzionate, quali centri collegati con gli erogatori di servizi socio-sanitari essenziali e con i professionisti e le strutture del Servizio sanitario regionale. L’accordo consente inoltre un contenimento della spesa farmaceutica, in quanto l’approvvigionamento di questi farmaci viene fatto dal Servizio sanitario a costi più bassi di quelli possibili per le farmacie convenzionate, e il pagamento alle farmacie del territorio è limitato al solo rimborso dei costi di gestione. E rappresenta un contributo alla discussione in corso, a livello nazionale, sul rinnovo dell’accordo collettivo che disciplina i rapporti tra il Servizio sanitario nazionale e le farmacie, in particolare per quanto riguarda le innovative modalità di remunerazione delle farmacie e la riconosciuta necessità che la formazione dei farmacisti convenzionati sia, in prevalenza, legata agli obiettivi del Servizio sanitario.

L’accordo non riguarda la distribuzione diretta di farmaci, da parte delle farmacie degli ospedali e dei “punti farmacia” delle Aziende Usl, erogati a seguito di dimissione da ricoveri, di visita specialistica, ad ammalati con più patologie e conseguenti terapie complesse, e agli ammalati assistiti a domicilio.