Ancora imbavagliato ha dato l’allarme ai vicini dicendo di avere subito una rapina nella propria abitazione, in un comune della bassa reggiana, da parte di due banditi incappucciati che lo avevano minacciato con un coltello. Dopo quattro ore ha confessato ai Carabinieri di essersi inventato tutto, forse in seguito ad un rimprovero dei genitori.


Il ragazzo di 16 anni, che abita con la famiglia in una villetta di un quartiere residenziale, ha dato l’allarme ieri pomeriggio attorno alle 18.40. I vicini hanno chiamato i carabinieri della stazione di Bagnolo in Piano. Il giovane ha raccontato di avere aperto la porta a due sconosciuti che si erano dichiarati dipendenti dell’Enel e che erano entrati con il volto coperto. Sempre secondo la versione del giovane – i malviventi lo avevano imbavagliato e poi avevano messo a soqquadro la casa, accontentandosi però di 20 euro presi dal suo portafogli. I militari hanno notato subito le incongruenze della versione della presunta vittima, in particolare il fatto che nella casa ci fossero infissi rotti e oggetti infranti, ma armadi e cassetti chiusi. Altre circostanze non hanno convinto gli inquirenti: il fatto che il ragazzo avesse aperto ai due sconosciuti pur vedendoli travisati, ma soprattutto la perfetta conoscenza del magro bottino.
Il ragazzo ha insistito nella sua versione per quattro ore, ma alla fine è crollato e ha confessato di avere inventato tutto.
E’ stato così denunciato per simulazione di reato alla Procura presso il Tribunale dei minori di Bologna.