La presenza degli ospiti asiatici, che saranno in città dal 1° aprile, rientra nel quadro di un accordo siglato dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e dall’Università di Kasetsart (Thailandia), che getta le basi per un’importante collaborazione internazionale fra i due Atenei sul piano della ricerca nell’area del riutilizzo dei materiali di scarto dell’agricoltura finalizzati alla creazione di materiali innovativi.

Promotore della collaborazione avviata tra le due sedi accademiche il Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente, rappresentato dalla prof. Cristina Leonelli e dal dott. Paolo Veronesi, che nei mesi scorsi hanno visitato l’Università thailandese, una delle cinque realtà accademiche presenti nella capitale Bangkok, dove hanno raccolto il personale incoraggiamento e la sottoscrizione di precisi impegni in questo senso del presidente dell’Ateneo asiatico, il prof. Viroch Impithuksa.

L’accordo che propone una stretta collaborazione sul piano della ricerca, favorendo la mobilità degli studenti laureandi dei due Atenei, si concretizzerà – appunto – con un primo step agli inizi aprile coincidente con l’arrivo dei ricercatori tailandesi, i quali si tratterranno a Modena fino a fine maggio per studiare le caratteristiche di ceneri derivanti dalla pirolisi, la combustione in assenza di ossigeno, della lolla di riso, più comunemente nota come la “buccia” del riso. La Thailandia, grande fornitore a livello mondiale di riso, produce un altissimo quantitativo di questi scarti agricoli, molto voluminosi e che a causa della propria composizione non sono riutilizzabili nel ciclo agricolo.

“Questa parte di scarto dell’agricoltura contiene un’alta percentuale di silicio e quarzo, che ne impedisce il riutilizzo in agricoltura, mentre – ha spiegato la prof. Cristina Leonelli – può trovare un ottimo reimpiego nella produzione di materiali ad alto contenuto tecnologico, come già diversi studi dimostrano. Le ceneri sono, infatti, i precursori di numerosi materiali avanzati come carburo di silicio, pigmenti a base silicatica e materiali ceramici sinterizzati, che verranno messi a punto congiuntamente dal nostro Dipartimento e quello dei materiali ceramici della Università di Kasetsart lungo le varie fasi di realizzazione dell’accordo”.