Già il numero consistente degli scippi basterebbe a giustificare la preoccupazione, ma quando tanti scippi si consumano ai danni di anziani e
pensionati, specialmente donne, per molti l’allarme si trasforma in angoscia. Il tam tam che si propaga va oltre i numeri semplici e crudi.


Le notizie dell’anziana ferita a Sant’Agnese, della pensionata assalita alle spalle al villaggio Giardino, e così a Mirandola e per oltre venti
colpi negli ultimi mesi, trasformano la realtà in percezione difficile e colma di allarme.
I singoli casi che si ripetono, rimbalzano sulla paura che già c’è e diventano “il terrore del villaggio Giardino” o il “serial killer dello scippo”.
I cittadini anziani sono i più esposti perchè indifesi e deboli. Aspettarli sul marciapiede per ribare la borsetta coi soldi della pensione o della spesa è più facile. Questo è il danno più velenoso della microcriminalità predatoria: al di là del furto, c’è la paura che diventa capillare e diffonde la percezione di insicurezza. E poi, per una pensionata, anche i cento euro rappresentano un danno economico reale che difficilmente si
riesce ad immaginare.
Ancor più delle ronde e degli ultimatum, occorre una presenza più capillare e diffusa delle forze dell’ordine nei quartieri e sulle strade.
La sfida si fronteggia solo così: più efficacia nella prevenzione e repressione; più visibilità delle forze di polizia; solidarietà e coesione sociale per non richiudere in casa le persone anziane.

I sindacati dei pensionati chiederanno al Questore un incontro per affrontare i problemi e sollecitare misure concrete e visibili, oltre a
quanto già si è fatto.

La microcriminalità che colpisce in strada o negli appartamenti è di matrice diversa rispetto alla criminalità più forte ed organizzata, ma non
per questo “viene dopo”; anzi, se tende a far sentire ciascuno più esposto in ogni luogo della città ed ora del giorno, è l’intero tessuto sociale che
si incrina ed allarga le maglie della sicurezza collettiva.
C’è bisogno perciò di più uomini e mezzi delle forze di polizia da impiegare nel territorio; c’è bisogno di ancor più collaborazione e
coordinamento tra le diverse forze in campo di polizia, carabinieri e vigili urbani.
C’è perciò bisogno di un progetto che organizzi meglio tutte le risorse esistenti – e se ci saranno auspicabili rinforzi sarà ancor meglio – in
modo da coagulare le volontà ed il consenso più diffuso, dentro e fuori la Questura ed i comandi.
I cittadini, e soprattutto l’ampia popolazione degli anziani, hanno bisogno di informazioni utili per prevenire scippi e furti; di risposte non
burocratiche all’atto delle loro denuncie; di vedere la presenza amica delle forze di prevenzione e presidio del territorio; di conoscere non solo i bollettini dei colpi subiti, ma anche dei risultati ottenuti; di sapere che c’è in campo una capacità investigativa che migliora e che opera ogni
giorno per smantellare le organizzazioni dei fatti criminali che spesso stanno dietro ai piccoli fatti di furto, di spaccio e prostituzione.

(Franco Zavatti, Segretario Provinciale Spi-Cgil Modena)