È dannoso e a dir poco deleterio che la discussione sui problemi economici legati al sistema del Trasporto Pubblico e l’individuazione delle soluzioni
per arginare le crisi delle Aziende, compresa Atcm, si trasformi esclusivamente in bagarre politica, magari viziata da aspetti ideologici.
Come dannoso è il tiro al “piccione” generalizzato, sia sull’Azienda Atcm nonché sui gruppi dirigenti che operano nel settore.

Le Organizzazioni Sindacali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, pur riconoscendo che devono essere trovate delle soluzioni strutturali per
arginare i deficit delle aziende del Trasporto Pubblico, ritengono in parte fuori luogo la discussione che si è aperta su Atcm.

Da quanto è apparso sulla stampa, risulta che il gruppo di esperti, incaricato di svolgere l’analisi sullo stato generale dell’Azienda, ha
finito il suo lavoro e presentato una relazione.
Oltre ad essere interessati come Organizzazioni Sindacali a leggerne i contenuti e ad aprire un confronto, ci chiediamo se l’analisi ha tenuto
conto anche delle realtà delle altre Aziende del Trasporto Pubblico, almeno nella regione Emilia Romagna, o se è stata limitata solo ad una analisi
interna. Dalla bagarre politica che è scaturita, abbiamo il forte sospetto che l’analisi sia stata circoscritta ad Atcm e pertanto rischia di essere monca e viziata.

Le Organizzazioni Sindacali da anni chiedono che lo Stato, le Regioni, gli Enti Locali si occupino di più e meglio del settore e dei suoi problemi,
che sono molteplici e non solo di natura prettamente economica e gestionale.
Su questi temi del resto, dopo anni, si è avviato nei giorni scorsi il tavolo di confronto a livello nazionale con il Governo.

In questi anni si è affermato più volte che l’aumento delle performance del Trasporto Pubblico, intese come aumento di corse, regolarità, intermodalità tra i vari sistemi, è strategico per rispondere alla domanda crescente di
mobilità, ottenendo diversi risultati positivi, tra i quali, una migliore qualità, l’incremento dell’utenza e l’ottimizzazione dei costi e nel
contempo il contenimento dell’inquinamento prodotto dal traffico privato. Per realizzare ciò occorrono anche interventi strutturali sulla viabilità,
sugli interscambi, sulla limitazione della mobilità privata in favore di quella pubblica.

Le soluzioni che si intenderanno adottare anche a Modena sul Trasporto Pubblico e sul risanamento di Atcm, non possono prescindere da questi elementi a partire dal “valore” che si intende dare a questo servizio collettivo, adottando le molteplici soluzioni possibili, che dovranno essere di tipo bi-partisan e coerenti all’obbiettivo di incrementare/migliorare il servizio del Trasporto Pubblico.

Filt, Fit e Uiltrasporti chiedono che il confronto si faccia a partire da questi elementi, affrontando i problemi anche economici e di efficentamento di Atcm, nel contesto generale delle Imprese del Trasporto Pubblico Locale e nel rispetto dei diritti dei lavoratori, delle loro condizioni economiche e di lavoro.
La diatriba sulla gestione dell’impresa pubblico/privato, sulla qualità dei manager, senza aver affrontato correttamente questi aspetti, senza aver affrontato il tema delle regole e definito i ruoli e le responsabilità dei vari Enti che agiscono sul settore, rischia di essere una discussione prettamente di tipo ideologico, che non potrà produrre nulla di buono, se non un effimero risparmio economico limitato nel tempo.