Posto sulla direttrice che da Reggio Emilia porta in Toscana e uno dei fulcri nello scacchiere difensivo di Matilde di Canossa, oggi offre una vista panoramica invidiabile sulle cime dell’Appennino. Ristrutturato negli anni scorsi, da poco il castello di Sarzano (questo il toponimo di un’antica contea), nel comune reggiano di Casina, è stato aperto al pubblico.

Il complesso, risalente al 958, è formato dal mastio che occupa la sommità del colle e dal borgo che comprende l’ex chiesa di San Bartolomeo con la sua canonica (oggi ostello e bar) e un fienile (adibito a ristorante). In origine il castello aveva tre cerchie murarie: quelle superiori erano concentriche con tanto di ponte levatoio, fossato e torre difensiva ma quel che resta oggi è solo una parte delle mura, il cortile, il mastio e la torre quadrata. La posizione di Sarzano, a monte
della valle del Crostolo a circa 700 metri sul mare, fece del castello uno dei più importanti punti del sistema difensivo della contessa, ‘reggiana’ d’adozione. Dall’alto del mastio la vista spazia dal monte Cimone al monte Cusna, fino alla Pietra
di Bismantova e al monte Ventasso. Da visitare nei dintorni, la pieve di San Bartolomeo a Paullo, una delle più antiche della collina reggiana e, a Giandeto, la chiesa dedicata alla conversione di San Paolo.

Il castello è visitabile gratuitamente dalle 15 alle 18 fino alla fine di maggio e a settembre; dalle 16 alle 19 nei mesi di giugno, luglio e agosto; dalle 14 alle 17 in ottobre. Info: Comune di Casina 0522 604712 o Castello di Sarzano.