Come ha sottolineato il Presidente Alberto Mantovani, nella Giornata dell’Economia, nella quale vengono annualmente poste in essere iniziative a livello nazionale ed in ogni Camera italiana, la Camera di Commercio di Modena ha voluto dare vita ad un dibattito con tutte le principali Associazioni delle imprese del manifatturiero per approfondire il tema delle opportunità e delle sfide che riguardano lo sviluppo della nostra economia. Il dibattito è stato coordinato dal giornalista Eugenio Tangerini e si è svolto nel salone della Borsa Merci.


In apertura, il Presidente della Camera, Alberto Mantovani, ha innanzitutto ricordato che nel sito internet vengono resi disponibili i dati riguardanti la nostra area, su diverse tematiche, trasmessi, come di consueto in coincidenza con la Giornata dell’Economia, da Unioncamere italiana.
Mantovani ha poi introdotto i lavori con una relazione sul tema delle opportunità e delle sfide per le industrie modenesi. In particolare, pur nel riconoscere il buon andamento dell’economia, ha messo in luce il rischio della complessiva minore unicità delle conoscenze diffuse sul territorio, le quali possono pertanto più facilmente subire la concorrenza di altri sistemi economici presenti nel mondo. Ha poi proseguito sottolineando l’esigenza di sempre più adeguate infrastrutture, servizi alle imprese, semplificazioni amministrative, crescente coordinamento fra gli enti ed organismi con competenze in campo economico e, fra le altre cose, ha evidenziato che sempre maggiore deve essere il ruolo della formazione in senso lato e dei centri servizi mirati ad aumentare le abilità tecniche e scientifiche delle nostre imprese. Ha altresì ricordato solo alcuni esempi di attività molto partecipate dalla Camera e mirate a contribuire a mantenere in posizione “top” l’industria modenese sul piano produttivo, di promozione e di immagine: dal Fondo Innovazione a Centri servizi quali Democenter –Sipe, o all’azienda speciale della Camera Promec, o, per citarne uno, eventi dell’agroalimentare quali il prossimo “Gusto Balsamico”, a carattere internazionale.

– Alfonso Panzani – Presidente Confindustria Ceramica – ha messo in luce che il nostro distretto è tuttora, anche negli ultimi anni, molto dinamico. Ritardi infrastrutturali del territorio incidono ma se ci sono impegni per la soluzione totale entro breve sarà il tutto di grande aiuto per restare leader unitamente ai successi nel campo dell’innovazione, della ricerca, della tutela dei marchi, ecc. . anche perché la ceramica sta dimostrando la volontà di continuare a presidiare il territorio.
– Luigi Mai – Presidente CNA – ha sottolineato quanto sia chiaro che la globalizzazione abbia imposto mutamenti ed evoluzioni alle piccole imprese per partecipare al mercato mondiale. Ci sono molti esempi. Settori di nicchia operano anche su mercati quali Cina con successo. Certamente possono esservi consolidamenti ed ampliamenti di queste positive esperienze, anche perché riscontriamo molta voglia di investire da parte delle nostre imprese.
– Filippo Borghi – Vice Presidente Confindustria – intervenuto in merito all’efficacia del distretto, ha sottolineato che non è certamente indifferente la dimensione aziendale. Borghi ha molto evidenziato il successo delle imprese che hanno saputo specializzarsi, quindi più che dal distretto in quanto tale il successo è dato, dall’impresa media o grande che sa innovare, fare ricerca e muoversi sui mercati.
– Dino Piacentini – Presidente API – Ha sottolineato che è d’accordo di uscire dai clichè. Se c’è stata ripresa è anche per la rete. La stessa Camera ha fatto molto ma può fare ancor di più. La media impresa certamente reagisce positivamente agli stimoli. Saper far fronte con adeguata innovazione al mercato in generale è causa di successo e può dare solidità al futuro.
– Giampaolo Palazzi – Presidente Confartigianato Lapam – Ha evidenziato che più che per la semplice impresa artigiana, la loro organizzazione sta operando per cercare uno spazio, un ruolo e successi per l’impresa in quanto tale. Si punta a crescere, a fare unione, a mettere insieme imprese che facciano filiera e riescano ad essere un eccellente riferimento di molte società di dimensione grande.
– Antonio Verrillo – Presidente FAM – Ha messo in luce che il problema delle piccole aziende è spesso quello della dimensione, in particolare per quelle molto piccole, sottolineandone la penalizzazione quando devono subire balzelli ed oneri a fronte di redditi minori, quindi occorrerebbe poter contare su attenzioni statali maggiori, anche su aspetti fiscali. Non sempre piccolo è bello, ha sottolineato, ma abbiamo il saper fare e questo va sostenuto.
– Roberto Vezzelli – Presidente LegaCoop – Ha sottolineato che come settore la cooperazione ha delle peculiarità e che vanno sfatati luoghi comuni sui vantaggi. La cooperazione ha successo per il forte impegno e per i fattori distintivi e caratteristiche (ad esempio, l’associazione di settori diversi) che consentono di fare valutazioni sulla dimensione e che rendono possibili scelte programmatiche di successo e di crescita.
– Gaetano De Vinco – Presidente Confcooperative – Intervenendo sulla terziarizzazione dell’economia ha ricordato l’importanza e le potenzialità di determinati servizi, i notevoli spazi che possono crearsi legati anche a nuovi progetti che riguardano lo sviluppo del territorio rappresentato. Su queste tematiche con adeguato impegno e raccordo fra mondo imprenditoriale e realtà pubblica in senso lato è possibile garantire una positiva evoluzione del sociale e possono realizzarsi risultati importanti.

Dall’intenso dibattito svoltosi – che ha coinvolto anche numerose altre specifiche problematiche – è emerso che il nostro sistema economico ha saputo superare le difficoltà abbastanza recenti e riagganciare pienamente la ripresa economica, ma che nel contempo deve affrontare con determinazione le nuove sfide per saper cogliere ogni opportunità in una situazione mondiale che velocemente si rinnova.
Diversi relatori hanno sottolineato l’importanza di affrontare un confronto costruttivo, una concertazione tra tutti gli attori, anche se altri hanno evidenziato con forza l’esigenza di non rallentare le decisioni in un mondo che, come si è detto, si evolve molto rapidamente.