In merito al convegno “Governare il cambiamento, idee, progetti, azioni da Braida alla città” tenutosi giovedì 10/05/2007 riteniamo doverose alcune precisazioni partendo proprio dal sottotitolo che si è voluto dare a tale iniziativa.


Fin dall’inizio ci è sembrato poco chiaro quale fosse l’obiettivo di questo convegno; una volta assistito ai lavori è apparso ben chiaro che l’intento era semplicemente quello di prendere a pretesto i problemi del nostro quartiere per lanciare proposte quali: la Consulta degli Stranieri, la costruzione di una nuova Moschea, il voto agli stranieri, favorirne la partecipazione alla vita pubblica, ecc… che nulla hanno a che vedere con quanto accade a Braida ma che, soprattutto, nulla hanno a che vedere con le necessità espresse dai cittadini.


Il giorno e gli orari stabiliti per questo convegno ad ogni modo hanno comunque garantito la totale assenza di un qualsiasi contraddittorio e di un qualsiasi confronto con la cittadinanza.
Nel corso di questo convegno si è ampliamente discusso del documento finale presentato dal “Comitato Scientifico su Braida” (istituito con delibera di giunta in data 19/04/2006) del quale fanno parte sette “esperti” provenienti un po’ da tutta Italia (vorremmo però far notare ad alcuni di questi “esperti” che gli abitanti di Sassuolo si chiamano sassolesi e non sassuolesi).


Chi ha avuto la perseveranza di leggere per intero tale documento ha potuto sicuramente rendersi conto di come esso rappresenti semplicemente un concentrato di demagogia, banalità e luoghi comuni (speriamo almeno che questi “esperti non abbiano inciso troppo pesantemente sulle casse comunali).
Buona parte degli interventi auspicati sono decisamente anacronistici mentre altri sono palesemente in contrasto tra loro. Uno su tutti: mentre da una parte gli esperti del Politecnico di Milano sostengono che bisogna “incoraggiare la diffusione degli immigrati stranieri su tutto il territorio comunale” dall’altra parte il Sig. Adil El Marouakhi vorrebbe far diventare Braida un punto di incontro intercomunale per gli stranieri.


Ma cosa ne pensa chi vive a Braida? Qualcuno di questi “esperti” ha avuto l’onestà intellettuale di farsi questa domanda? Dovremmo vergognarci tutti di vivere in un Paese dove i diretti interessati non hanno il diritto di essere interpellati e dove le esigenze di pochi prevaricano le esigenze della maggior parte della cittadinanza.



COMITATO QUARTIERE DI BRAIDA