La cefalea è un disturbo ben più grave di un semplice mal di testa: è una patologia spesso invalidante che colpisce il 2-3% della popolazione. Il Centro Cefalee del Policlinico di Modena, in particolare, assiste 1.500 pazienti ogni anno, un migliaio dei quali affetti da forme gravi. Il centro è attivo all’interno della struttura complessa di Tossicologia e Farmacologia clinica diretta dal prof. Alfio Bertolini.

“Si tratta di forme croniche e molto dolorose che mediamente si manifestano con una frequenza che va dai 4 ai 10 attacchi al mese, fino ai casi più gravi, quando una persona ne è colpita tutti i giorni – spiega il prof. Emilio Sternieri, fondatore nel 1983 del Centro Cefalee e co-organizzatore del convegno di domani – Parliamo delle cefalee più refrattarie alle cure, patologie che comportano vere e proprie invalidità”.

A questo tema, al rapporto fra invalidità e cefalee e ai problemi applicativi e medico-legali per il riconoscimento dell’invalidità civile, è dedicato il convegno in programma domani, sabato 19 maggio, nell’aula T02 del Policlinico. L’iniziativa è organizzata dalle sezioni emiliano-romagnole delle associazioni Alleanza Cefalalgici e Lega Italiana Cefalalgici. Il convegno inizierà alle 8,45.

La Regione Lombardia nel dicembre 2006 ha deliberato che la cefalea deve essere valutata dalle competenti commissioni regionali come patologia che determina invalidità, e ha stabilito le percentuali di invalidità da attribuire alle diverse forme di cefalea. Il convegno intende affrontare i problemi che si pongono al clinico per trasformare una diagnosi clinica in una percentuale di invalidità. Le associazioni dei pazienti discuteranno in questa sede le iniziative da assumere nella nostra regione.