Consolidare e qualificare i servizi educativi per i bambini da zero a tre anni e realizzare servizi sperimentali. Sono questi gli obiettivi del fondo di un milione e 296 mila euro stanziato dalla Provincia di Modena per gli asili nido e destinato sia ai Comuni sia ai gestori privati.

Il fondo completa il precedente contributo di un milione e 188 mila euro per l’ampliamento del servizio, portando così “a un totale di quasi due milioni e mezzo di euro lo stanziamento complessivo provinciale a favore dei nidi d’infanzia, per l’estensione e la gestione di un servizio sempre più richiesto” commenta l’assessore provinciale all’Istruzione Silvia Facchini.

Il budget è ripartito tra contributi ai costi di gestione dei nidi d’infanzia e dei servizi integrativi; sostegno alla figura di coordinatore pedagogico e alla formazione permanente degli operatori; attivazione di servizi sperimentali come l’educatrice domiciliare. Il fondo per i nidi già funzionanti ammonta a circa un milione di euro e viene assegnato ai singoli enti in base a criteri demografici, situazioni particolari dal punto di vista geografico e socioeconomico, numero degli iscritti e numero dei bambini diversamente abili. Risorse aggiuntive saranno assegnate a forme associative dei Comuni. Ammontano invece a 94.500 euro i contributi per la gestione dei servizi integrativi come i “Centri per bambini e genitori” e gli “Spazi bambini”.

Alla qualificazione dei servizi educativi è destinato un contributo di 113 mila euro che finanzia il coordinamento pedagogico sovracomunale con l’obiettivo di garantire la figura del coordinatore anche nei Comuni di minori dimensioni. Il finanziamento è infatti rivolto a gestori associati pubblici o privati (in questo caso a condizione che operino almeno in due servizi) nei comuni con meno di 30 mila abitanti e a soggetti gestori singoli solo se collocati in comuni montani o in aree disagiate. Parte del budget per la qualificazione è attribuito alla formazione permanente degli operatori con l’obiettivo di qualificare gli interventi e differenziare le conoscenze perseguendo la maggior diffusione territoriale possibile. L’erogazione del contributo è condizionata all’aggregazione tra soggetti gestori di servizi che coinvolga almeno sette servizi. Alla realizzazione di servizi sperimentali come l’educatrice domiciliare è destinato un contributo di 24.500 euro. Il budget sarà ripartito sulla base del numero di domande presentate e accettate dal Nucleo regionale di valutazione.