Conti a posto, pronti a gestire emergenza idrica e la nuova applicazione del Tfr per i dipendenti, apprezzamenti regionali capaci di porre il Consorzio di Bonifica Parmigiana Moglia Secchia ai vertici europei. Si sintetizza così l’approvazione del bilancio consortile 2006 avvenuto ieri a Palazzo del Portico a Reggio Emilia.

Nella relazione introduttiva compare anche un’analisi sull’influenza dei costi dovuti al cambiamento climatico in atto. Singolare notare come le mancate piene autunnali hanno consentito di risparmiare la gestione del sistema scolante, ma questo “è stato il preludio a un inverno siccitoso”.
“Il 2006 si è chiuso con un utile di gestione di 410.000 euro che abbiamo disposto di impegnare per le opere ammodernamento, bonifica idraulica montana, emergenza idrica e copertura degli oneri per l’applicazione del nuovo regime sul Tfr”, spiega il presidente Marino Zani a conclusione del consiglio che ha ratificato l’approvazione di bilancio.


Cosa ha consentito di conseguire questo brillante risultato che avrà utili ripercussioni sull’attività consortile per il 2006?


“Sostanzialmente i minori pagamenti – risponde Salvatore Vera, direttore dell’ente consortile -. Ad esempio, abbiamo messo a regime nel 2006 uno strumento del consiglio irriguo, per accompagnare l’agricoltore a distribuire acqua alle colture solo quando ce ne è effettiva necessità, con l’utilizzo di Irrinet che è il sistema per individuare con precisione il volume e il momento dell’irrigazione sull’intero territorio. Prima ancora (e tra i primi in Regione) abbiamo adottato il Piano di conservazione delle acque, che è la madre della nostra politica di risparmio. L’applicazione di tante politiche e azioni di risparmio e una migliore gestione ci ha consento di utilizzare 33 milioni di metri cubi di acqua in meno nel 2006, con un risparmio di acqua del 25%. L’energia, pur essendo aumentata di prezzo, è stata risparmiata nella misura del 16%”.


La maggior parte delle entrate correnti, (pari a poco più di 15 milioni di euro), deriva dai contributi dei consorziati, ognuno è chiamato a contribuire in misura uguale?


“No – aggiunge Vera – e questo lo stabiliamo attraverso l’applicazione del piano di classifica, per cui ogni consorziato paga in maniera proporzionale al beneficio che riceve. Occorre rilevare che la maggior parte delle opere svolte nel 2006 sono state realizzate con fondi del nostro bilancio, è in questo senso che abbiamo potuto incrementare la quota di lavori di bonifica in montagna. Non solo, la nostra attività è sempre più attenta alle diverse condizioni civili ed economiche presenti nel comprensorio: aree urbane, artigianali e industriali”.


Oltre alle numerose opere sulle canalizzazioni (che servono anche allo smaltimento delle acque verso Po, e non solo per irrigare), nel bilancio si nota come rispetto alle previsioni, siano aumentati dell1,4% i costi di gestione del personale, rispetto al 2005, in ottemperanza alla contrattazione collettiva nazionale e ai premi di produttività; detti costi sono stato comunque compensati dalla riduzione dell’organico. Positiva anche la situazione che risalta dal rendiconto finanziario, da cui emerge un significativo aumento delle spese di esercizio, manutenzione e gestione delle opere di bonifica, che ammontano ad oltre 5.600.000 euro.
“Lo stato patrimoniale – conclude Marino Zani – evidenzia al 31 dicembre 2006 un patrimonio netto dell’ente di 3.137.000 euro, a fronte di finanziamenti pubblici per le nostre opere in costante calo già da qualche anno”.