Dobbiamo scommettere su tutto il potenziale che il nostro sistema economico è in grado di esprimere, dando vita ad un circuito virtuoso che abbia come baricentro l’innovazione e la formazione. Oramai la distinzione netta tra manifatturiero, settore sul quale sino ad oggi si sono prevalentemente concentrate politiche e risorse, e servizi è superata dalla dinamica d’impresa. In più va ricordato che, anche nella nostra provincia, le aziende del terziario sono in costante crescita, come numero totale, come occupati e per produttività.

Tutto ciò impone un cambio di prospettiva nella definizione delle politiche e delle azioni a sostegno dell’innovazione e per far guadagnare competitività all’intero tessuto economico. Il richiamo viene da Confesercenti ed è stato espresso ieri, in occasione del convegno “L’innovazione di oggi, per il commercio di domani” tenutosi presso la sede provinciale dell’associazione.

Confesercenti per l’occasione ha proposto un percorso definito che coinvolge Camera di Commercio, Università, Pubblica Amministrazione, Associazioni imprenditoriali, i loro Centri di Assistenza Tecnica ed il Centro Unico per l’Innovazione.

Alla Camera di Commercio, ricordando che è un ente chiamato a meglio strutturare la propria attività a sostegno delle imprese, si chiede di creare una rete approfondita di conoscenze da mettere a disposizione delle imprese del settore, che consenta da un lato di leggere ed interpretare le dinamiche interne alle imprese, punti di forza e le loro criticità, dall’altro i veloci cambiamenti in atto nei consumi, non solo in termini quantitativi, ma anche qualitativi. Si tratta di approntare un sistema di conoscenze basato su un’attività di ricerca a carattere strutturale e permanente che deve coinvolgere la stessa Università, favorendo quindi l’ulteriore sviluppo di una connessione fra mondo accademico ed economia del territorio. Tutto ciò deve essere funzionale alla predisposizione di un servizio di consulenza avanzata alle imprese che potrebbe essere fornita dai Centri di Assistenza alle imprese, CAT, che si verrebbero a configurare come soggetti in grado di raccogliere e sviluppare la domanda di innovazione in tema di prodotto, servizio, marketing e comunicazione. In un’ottica di valorizzazione di un’esperienza già presente sul nostro territorio, per l’area più specifica della ricerca tecnologica il ruolo di partner e consulente specialistico per l’innovazione potrebbe essere il Centro Unico per l’Innovazione. Si avrebbe in tal modo una rete reale di conoscenze e di possibili azioni destinate ad avere una ricaduta positiva sulle imprese del settore. Un percorso complesso ma possibile, che necessita di una funzione forte di coordinamento che dovrebbe essere assunta dalla Provincia.

Ampia la condivisione da parte dei relatori – l’Assessore provinciale agli interventi economici e innovazione, Palma Costi, il direttore di Democenter – Sipe, Enzo Madrigali, il segretario generale della Camera di Commercio, Stefano Bellei e l’Assessore alle politiche economiche del comune di Modena, Stefano Prampolini – rispetto al percorso proposto da Confesercenti.

In particolare è emersa chiaramente la necessità di agganciare all’innovazione, in modo programmato e strutturato, anche commercio e turismo, settori che nella nostra provincia sono in costante crescita (20 mila imprese e 60 mila addetti) ed il cui potenziale di sviluppo e ruolo sociale è considerato centrale. L’economia modenese per continuare a crescere, deve puntare sull’innovazione e sulla formazione valorizzando tutte le risorse di cui è espressione anche in ragione delle differenti vocazioni produttive ed economiche presenti sul territorio, evitando così il rischio che lo sviluppo proceda a due velocità a causa di un approccio ancora basato su rigide distinzioni che sono ampiamente superate dalle dinamiche d’impresa. “Da questo concetto deve quindi prendere rapidamente il via un percorso per creare una rete strutturata a sostegno dell’innovazione che permetta alle aziende dei servizi di dispiegare tutto il loro potenziale” ha concluso Tamara Bertoni, direttore generale di Confesercenti Modena.