Fra le opere presenti alla cinquantaduesima Biennale d’Arte di Venezia, anche la semina di uno spazio pubblico a Reggio Emilia con erbacee selvatiche della pianura reggiana e altre pratiche di ecologia urbana, e dello spirito. Nessun paradosso, ma esperienze di rivitalizzazione degli spazi e della vita urbana, fra arte e natura.


Le opere – Tpz Zone di terzo paesaggio, pratiche di ecologia urbana e il Giardino dell’Arca pratica di ecologia dello spirito – sono state selezionate e saranno presentate il 19 giugno a Venezia dall’assessore all’Ambiente e Città sostenibile del Comune di Reggio Pinuccia Montanari, dalla dirigente dell’assessorato Laura Montanari, dal progettista architetto Vitaliano Biondi invitati all’evento Joseph Beuys. Difesa della Natura. The Living Sculpture. Kassel 1977-Venezia 2007, in corso da oggi e per 100 giorni nello spazio Thesis della Biennale, all’Arsenale.

Per la presentazione dei progetti, l’assessorato comunale all’Ambiente e Città sostenibile ha realizzato, con la regia di Maurizio D’Amato di Cinema & Tv e il contributo di Enìa, due filmati di presentazione dei progetti.
L’iniziativa è stata presentata oggi dagli stessi assessore Montanari e architetto Biondi, durante una conferenza stampa nella Zona di terzo paesaggio nel quartiere Canalina, alla periferia Sud-Est di Reggio.

“Zone di Terzo Paesaggio, pratiche di ecologia urbana” e il “Giardino dell’arca pratica di ecologia dello spirito” vogliono mostrare l’idea di un “Giardino planetario, paese senza frontiere e senza bandiere e senza necessità di guerre” e sono un invito per tutti a:
– difendere la diversità senza distruggerla
– offrire a tutti gli esseri la possibilità di vivere ed evolversi senza essere discriminati da scelte arbitrarie e deterministe
– creare una rete di progetti locali guidati da una visione tollerante dove gli elementi costitutivi naturali e culturali, scaturiti dalla mescolanza planetaria dettano le regole di un’economia locale.

Il Giardino dell’Arca – Reggio Emilia, Parco del diamante
E’ dedicato alla convivenza ed è costituito da alberi e fiori che rivestono un significato peculiare per le grandi fedi del mondo.
Dedicato ad Alexander Langer per l’impegno che ha profuso nel favorire il dialogo tra i diversi, oltrepassando i confini, rispettando le radici; per essere stato un “Hoffnungstranger”, un portatore di speranza laddove essa era più ostruita e più offesa.

Tpz – Zone di terzo paesaggio a Reggio Emilia
A Reggio Emilia, ispirate all’idea di Terzo paesaggio di Gilles Clément, sono state approvate pratiche consentite di non organizzazione. Zone all’interno del verde comunale, sono state destinare all’evoluzione spontanea della vegetazione evitando totalmente gli interventi manutentivi quali la raccolta delle foglie o lo sfalcio dell’erba; tali aree, con carattere di sperimentazione, chiamate Giardini del vento sono state segnalate con adeguata cartellonistica e delimitazione. Il concetto di paesaggio nasce come strumento di controllo della circolazione dei modelli spaziali e quindi non è neutro: corrisponde a una selezione strumentale degli elementi del territorio (gruppi sociali ed economici, forme naturali e antropiche) in funzione di un modello dominante.
Di contro – hanno spiegato oggi l’assessore Montanari e l’architetto Biondi – il Terzo paesaggio lascia spazio all’indecisione, all’entropia, all’assenza di regolamentazione perché modello, non esclusivo ma aperto, che esalta il meticciamento planetario vera origine della ricchezza del creato. Con questa esperienza ci troviamo di fronte a un’opera di ruralizzazione delle aree urbane, il selvatico e la biodiversità possono tornare ad essere protagoniste fra noi.