La presidente della Provincia di Bologna Beatrice Draghetti, a nome proprio e della Giunta, ha espresso profondo cordoglio per la scomparsa di Maria Cervi, figlia di Antenore, uno dei sette fratelli trucidati dai nazisti nel 1945.


Draghetti ha ricordato l’impegno incessante di Maria nel testimoniare la storia dell’Italia democratica, attraverso la memoria del sacrificio della sua famiglia, divenuta simbolo di quanti hanno combattuto contro fascisti e nazisti per la conquista della libertà.
“Si tratta di una donna straordinaria che si è dedicata con orgoglio e passione a mantenere vivi quei valori nei quali suo padre e i suoi fratelli
hanno creduto e per cui si sono sacrificati”.

Anche il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, ha espresso profondo cordoglio a nome della città per la scomparsa di Maria Cervi.

“Per tutta la sua vita – afferma il sindaco – Maria Cervi è stata instancabile testimone dei valori
della Resistenza attraverso il ricordo del martirio della sua famiglia, che per tutto il Paese rappresenta un emblema della lotta di Liberazione.
L’impegno di Maria Cervi ha contribuito in modo straordinario a tenere viva la memoria, fondamento vitale della democrazia. Con l’attività
dell’Istituto Cervi e del Museo Cervi tante ragazze e tanti ragazzi hanno potuto conoscere le storie e il sacrificio di altrettante donne e uomini che hanno combattuto per la libertà. Tutti noi dobbiamo dire grazie a Maria Cervi e continuare, ognuno nella sua funzione, a tramandare ogni giorno la memoria e i valori dell’antifascismo. E’ un compito faticoso ma dobbiamo farlo per i nostri giovani, per difendere la nostra democrazia e per non dimenticare l’impegno di persone come Maria Cervi. Ci mancherà molto e il modo migliore per renderle omaggio è portare avanti la missione
che lei stessa ci ha insegnato: l’esercizio della memoria”.