A seguito dell’impossibilità di trovare un accordo fra le donne di maggioranza e di minoranza attorno alla struttura definitiva che dovrà assumere la Conferenza delle elette, la “palla” passa ora alla Prima Commissione presieduta da Claudia Rubini (AN) per riprendere il percorso istituzionale ed affrontare più pragmaticamente l’argomento.

Sulla questione è intervenuta il consigliere Claudia Rubini che ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“Dopo più di 20 mesi di stallo del percorso che fra donne avevamo intrapreso, è significativo che la richiesta di conoscere lo stato dell’arte della materia sia provenuta solo dai Presidenti dei Gruppi di minoranza AN e FI. In effetti, dopo la partenza che aveva visto coinvolte anche le donne della minoranza, vi è stato un lunghissimo silenzio culminato in una battuta d’arresto sul prosieguo del lavoro comune: questo è stato esclusivamente dovuto alle diverse valutazioni che anche all’interno della stessa maggioranza sono sorte circa le figure che dovranno avere i ruoli di presidenza della struttura”.

“Questo per me è inaccettabile – continua Rubini – e molto triste, perché vi ravvedo il vecchio modo tutto maschile di concepire la politica, unicamente come potere e non come servizio, modo che invece vorrei vedere superato almeno dalle donne impegnate nei partiti. Così facendo invece abbiamo dimostrato ancora una volta di non riuscire ad esprimere quel valore aggiunto che potenzialmente ci potrebbe avvicinare di più alle esigenze del territorio e dei cittadini che ci hanno elette”.

“Pur compiacendomi quale Presidente di poter portare in seno alla mia Commissione questo percorso – conclude Claudia Rubini – come donna, invece, ritengo quanto accaduto ancora una volta una sconfitta”.