E’ stato bloccato in un appartamento nell’hinterland milanese Gentian Baheluli, l’albanese di 23 anni coinvolto nella sparatoria avvenuta il 30 maggio in centro a Bologna contro due connazionali, ancora in ospedale.

Il giovane era armato di mitraglietta, cartucce e silenziatore, ma aveva anche oltre 1,7 chili di cocaina e una Bmw scura 530 parcheggiata sotto casa.
Il giovane, con un regolare permesso di soggiorno e vari precedenti per spaccio di stupefacenti e sfruttamento della prostituzione, è stato fermato martedì sera con l’accusa di duplice tentativo di omicidio e porto illegale di arma.

In base alle testimonianze raccolte dagli inquirenti, coordinati dal pm Antonello Gustapane, quella notte intorno all’una l’uomo entrò nel bar Exodus di via Irnerio per incontrare un connazionale, che era nel locale insieme ad altri tre amici. A un certo punto fra di loro scoppiò una discussione degenerata poi in una scazzottata con botte e sangue, fino alla sparatoria avvenuta all’esterno. Due i colpi di pistola esplosi contro altrettanti albanesi di 27 e 32 anni, feriti mentre erano in un’Alfa 145, parcheggiata all’esterno del bar, mentre un terzo proiettile centrò il finestrino della macchina.
Il giovane è stato rintracciato grazie alla sua auto, di proprietà di un pregiudicato che gravitava nell’area milanese.
La conferma sul ruolo avuto da Baheluli nella sparatoria si avrà nelle prossime ore grazie all’esame delle tracce ematiche ritrovate nel bar, il cui titolare è stato denunciato per favoreggiamento.