Giocavano sulla coscienza di chi aveva scaricato illegalmente film o canzoni dal web, e sul nome della Polizia di Stato. Grazie a mail inviate a pioggia a ignari internauti da un presunto capitano della polizia e contenenti un virus che attivava connessioni internet dal telefono fisso per 15 euro alla volta, in 48 ore, dal 15 al 17 maggio, hanno truffato 641 utenti in Italia, per un bottino di 21.700 euro.

Un meccanismo semplice, giocato su due numeri a tariffazione aggiunta (899) e un numero satellitare (10088) che insediandosi nel computer, facevano impennare il costo delle connessioni. Numeri in genere legali assegnati dal ministero delle Comunicazioni a società private per la gestione ad esempio di servizi meteo on line o del lotto. Quelli usati per la truffa sono stati sequestrati su disposizione del giudice bolognese Marinella De Simone.
In sostanza, ricevuta una mail dal capitano Prisco Marzio, partita da un indirizzo mail con lo stesso dominio della polizia di stato (@poliziadistato.it), si invitava l’utente, reo di aver scaricato illegalmente materiale dalla rete, a compilare un documento allegato alla mail. Ma aprendolo, automaticamente si attivava un software abbinato ai numeri a pagamento che modificavano i parametri della connessione Internet a favore di quelli più costosi, anche per i collegamenti successivi.

La polizia postale bolognese ha cominciato a indagare ricostruendo la ‘filiera’ delle mail organizzata con un gioco di scatole cinesi, con messaggi spediti da Corea e Cina e numeri gestiti da aziende all’estero e spesso in subconcessione tra loro. I tre denunciati – tutti fra 40 e 50 anni con esperienze lavorative in società informatiche, due residenti in Inghilterra e Repubblica Ceca ancora irreperibili – dovranno rispondere di diffusione di virus informatico e truffa.Per numero di vittime le regioni più colpite sono la Lombardia (94, per oltre 3.200 euro), il Veneto (81, 2.800 euro) e la Campania (63, 1.500 euro). Mentre in Emilia-Romagna le connessioni sono state 170 con 6-7 utenti danneggiati a Bologna. Tutte le vittime saranno informate dalla polizia e scopriranno l’entità della truffa nella prossima bolletta telefonica.