Il centro sociale Link di Bologna è al centro di un’interrogazione in Regione di Alberto Vecchi di alleanza nazionale. Il consigliere riferisce che nella sentenza del tribunale del riesame, che conferma il provvedimento di sequestro del centro sociale bolognese, i giudici scrivono che “i gestori sono stati guidati dall’intento di massimizzare i profitti, più che dall’interesse ad eliminare il dilagare dello spaccio e dello sballo, dentro e fuori la discoteca, che rappresentavano fattori di richiamo funzionali ad incrementare i guadagni, per cui vi è il fondato timore che, se lasciati nella disponibilità del locale e delle attrezzature gl indagati proseguano la condotta criminosa”.


Alla luce dei provvedimenti assunti dall’autorità giudiziaria, Vecchi chiede quindi alla Giunta quale giudizio dia sulla situazione emersa, dal momento che il Link “ha ancora in essere una convenzione con il comune di Bologna e potrebbe aver goduto in questi anni di contributi pubblici da parte dell’amministrazione comunale, e sicuramente ha goduto di un finanziamento da parte della regione nel 2006 di 30 mila euro”.
L’esponente di AN, infine, esorta l’esecutivo regionale ad attivare “forme di controllo, non solo formale, per quanto avviene all’interno di queste realtà, dove lo spaccio di sostanze stupefacenti è la primaria ed unica attività”.