“E’ diritto della Cittadinanza bolognese conoscere il merito delle questioni amministrative in discussione. Questo vale anche per le modalità con cui l’Amministrazione Comunale procede nel caso di assenza dal servizio delle educatrici di nido”.


“Non consideriamo certo né le bimbe e i bimbi né le educatrici come dei numeri impersonali, ma la qualità dei nidi viene usualmente indicata anche
dal rapporto numerico che la legislazione regionale prevede: occorre prevedere un posto di lavoro in organico da educatrice per ogni sette
posti-bimbo.
Il Comune di Bologna assume invece una educatrice ogni sei bimbi.
Questo più favorevole rapporto è giustamente un nostro vanto cittadino.
La organizzazione del servizio, dei turni, delle supplenze rispetta solo tendenzialmente quella proporzione, che concretamente viene applicata solo per i momenti più impegnativi, per esempio il pasto. Inoltre le assenze non vengono coperte in ogni caso: sono sostituite con supplenze esterne le
assenze per malattia, ma non quelle per ferie.
La sperimentazione ribalta la logica di sostituire automaticamente l’educatrice assente con una supplente esterna senza alcuna verifica dei
bambini frequentanti, e assume il criterio sostanziale di ottimizzare l’organizzazione dei nidi basandola sul rapporto numerico
bambini/educatrici e non sulle diverse tipologie di assenze, nel pieno rispetto e garanzia della qualità del servizio stesso.
Non è di oggi l’idea di riorganizzare meglio il servizio, verificando il numero di bambini effettivamente presenti, per ridurre gli sprechi, ma
salvaguardando la qualità.
Abbiamo proceduto alla sperimentazione sulla base di un ampio accordo sottoscritto dalle Organizzazioni Sindacali, esclusa RDB.
La sperimentazione ha coinvolto nell’anno educativo 2005/2006 i soli quartieri Porto e San Donato. La verifica di fine anno fece emergere alcuni aspetti problematici che sono stati positivamente gestiti. Ragionevolmente
proseguimmo la sperimentazione estendendola agli altri quartieri, rivedendo il modello per superare le difficoltà emerse e segnalate.
Durante l’anno 2006/2007 il costante monitoraggio del gruppo tecnico (tra
cui vari pedagogisti) ha portato alla revisione e a varie modifiche del modello iniziale.
Al volgere dell’anno gli incontri di verifica con genitori, educatori, e pedagogisti (oltre che con i presidenti di quartiere) hanno mostrato
criticità, ma hanno anche evidenziato alcuni possibili correttivi. Di tutte le varie proposte di modifica formulate sono state accolte quelle che
miravano a ridurre il coinvolgimento auto organizzativo delle educatrici (distolte dai loro compiti educativi) e soprattutto a restringere la
possibilità di diverse interpretazioni del testo, contribuendo con la chiarezza a evidenziare gli spazi di necessaria flessibilità, ma anche al
contempo eliminando le controproducenti incertezze, che producono diverse pratiche applicative.
Giunti ormai a fine anno educativo la scelta è stata di non accogliere la richiesta di azzerare tutto il lavoro svolto per l’ultimo mese, e invece di
apportare modifiche significative al testo del progetto per applicarlo. Il modello è stato dunque sostituito con uno nuovo, modificato sulla base delle proposte formulate dai vari interlocutori, e applicato dal 28 maggio
2007 al 30 giugno. E’ stata prontamente accolta la richiesta dei pedagogisti di costituire un gruppo tecnico apposito di verifica.
E’ solo questione di giorni- di questo si sta disputando, scioperando, dichiarando, diramando – e solo così alla fine del mese di giugno (mancano 10 giorni lavorativi, dieci) saremo in grado di comparare le esperienze dei vari quartieri e dei vari nidi, svolte allo stesso modo e con gli stessi criteri, portando a compiutezza una esperienza gestionale, appunto, sperimentale. Poiché una delle modifiche è stata quella di spostare da fine ottobre al 15 novembre la data fino alla quale ogni assenza viene comunque
sostituita con personale esterno, abbiamo così tutto il tempo per valutare e discutere. Non – sia chiaro- le fasi passate oggi superate, ma l’ultimo
modello praticato. La discussione è aperta, con tutte e tutti.
I tempi – dal 30 giugno al 15 novembre – consentono anche di accogliere la richiesta delle educatrici di garantire la effettività del loro
coinvolgimento, fuori dal periodo feriale estivo.
Intanto nei prossimi giorni riprenderà il dialogo con le Organizzazioni Sindacali disponibili cui rinnoviamo la consueta apertura a confrontarci,
purché sul merito delle questioni, anche allargando questo tema specifico a quello più ampio dei servizi educativi, comprensivo del nido tradizionale, ma anche dei suoi dintorni, e delle altre forme di sostegno alla maternità e paternità nella nostra città in crescita e in cambiamento.
A tal fine e per ogni innovazione saranno utili tutti i dati finora raccolti. Dalla sperimentazione si possono ricavare i dati della effettiva frequenza dei bambini e anche quelli della loro permanenza giornaliera, con particolare riferimento all’orario pomeridiano dopo il pasto, che
risulterebbe attestarsi intorno alla media del 50%.
Potranno anche essere utilizzati tutti gli elementi oggi ricavati dalle indagini e rilevazioni (consultabili sul portale del Comune) di verifica
del nuovo Regolamento nidi”.

Riportiamo infine le modifiche introdotte con decorrenza 28 maggio 2007:
1. il termine iniziale di applicazione del modello è stato spostato dal 1 al 15 novembre (punto 2 del progetto);
2. è stato dettagliato e sottolineato che la sostituzione a rapporto è effettuata sulla base della presenze effettive del giorno prima e che
l’ulteriore verifica nella giornata di riferimento serve solo per dare eventuali ulteriori supplenze rese necessarie dalla presenza di un numero
di bambini superiore a quello del giorno precedente (punto 3 del progetto);
3. è stata resa più chiara la formulazione del punto c paragrafo 4 relativo al calcolo dell’organico giornaliero necessario;
4. è stato abbassato da 20 a 12 giorni la durata dell’assenza con cui scatta la sostituzione nominale (punto d paragrafo 4);
5. è stato dettagliato il comportamento da seguire nel caso di supplenti di appoggio all’handicap precisando che tale docente è considerata nel
rapporto educatori bambini di sezione solo quando il bambino affidato è assente e che in caso di presenza del bimbo e di assenza dell’educatrice il
sostegno deve essere garantito da un’educatrice della sezione (sul restante numero di educatrici e di bambini si effettueranno i calcoli della
sperimentazione a rapporto – vedi punto e del paragrafo 4);
6. è stato riformulato il concetto del “primo giorno di assenza” precisando al punto f del paragrafo 4 che l’assenza comunicata per il giorno stesso o
per il giorno successivo è di norma sostituita;
7. è stato introdotto un nuovo punto dove è specificato che per limitare al minimo i cambi di turno delle educatrice presenti è necessario provvedere ad assegnare alle eventuali educatrici supplenti il turno più coerente con le esigenze del nido per quella giornata;
8. è stato modificato il punto i relativo ai giorni di svolgimento di eventuali progetti speciali precisando che in tale giornata si procede alla
sostituzione nominale e eliminando il vincolo che i giorni di tali attività dovessero esser comuni a tutte le sezioni del nido;
9. è stato introdotto l’ulteriore punto k di precisazione del fatto che se serve una supplente a tempo pieno non si possa, fatti salvi casi di
impossibilità, dare una sostituzione a part time;
10. è stato integrato al punto l. del modello la possibilità di derogare senza effetti economici ai vincoli del turno a fronte della maggiore
flessibilità richiesta agli operatori;
11. è stato infine inserito il pargrafo 6 relativo alle modalità di svolgimento della verifica finale.