“Trenitalia non ha attivato alcun percorso concertato di confronto con tutti i soggetti coinvolti, per giungere a scelte razionali e condivise al fine di migliorare la qualità del servizio offerto ai viaggiatori.” E’ quanto afferma Leonardo Masella, capogruppo di rifondazione comunista, in un’interrogazione presentata in Regione in merito al nuovo orario ferroviario entrato in vigore lo scorso 10 giugno che, tra i cambiamenti introdotti, prevede, tra l’altro: “la soppressione di 6 treni sulle tratte Bologna-Piacenza, Bologna-Porretta Terme, Rimini-Castelbolognese; la sostituzione, con autobus, di 4 treni sulle tratte Bologna-Parma e Bologna-Faenza; la soppressione per lavori della fermata di Lavino”.


Il consigliere riferisce alcune voci critiche emerse in merito al nuovo orario: per il Comitato regionale utenti ferroviari (Crufer) “la Regione Emilia-Romagna deve porre fine a questo gioco perverso pretendendo da Trenitalia il rispetto degli impegni contrattuali e il risarcimento dei danni per le gravi inadempienze”, mentre secondo l’associazione Pendolari di Piacenza l’atteggiamento di Trenitalia sarebbe “inaccettabile”.
I sindacati dei lavoratori ferroviari Filt, Fit e Uilt dell’Emilia-Romagna – rileva ancora l’esponente di PRC – ritengono che il nuovo orario “comporterà notevoli disagi all’utenza dato che questi treni sono utilizzati per recarsi o tornare da lavoro”, mentre il Sindaco di Piacenza avrebbe parlato di “un quadro molto deludente”.
Oltre a sollecitare un giudizio sul nuovo orario ferroviario, Masella chiede alla Giunta “se, di fronte all’insensibilità di Trenitalia, ritenga fruttuosa la politica di riduzione del danno”.
Poiché nel frattempo “continuano i ‘normali’ disagi quotidiani”, il consigliere di rifondazione comunista vuole anche sapere dall’esecutivo di viale Aldo Moro “quali provvedimenti intenda prendere nella direzione di un effettivo miglioramento del trasporto ferroviario regionale”.