Il Comune di Reggio Emilia ha intrapreso una serie di azioni volte a restituire alla popolazione residente e alla comunità l’antica Reggia di Rivalta, le sue pertinenze e il grande giardino che fa parte del complesso.

Il Piano particolareggiato di iniziativa pubblica si compone di tre diversi progetti, aventi ognuno un proprio obiettivo particolare, ma riconducibili ad una finalità unitaria ben precisa: restituire il complesso alla collettività, integrandolo funzionalmente nella frazione di Rivalta, nell’ambito urbano e in più articolati sistemi sovracomunali (Parco campagna del Crostolo e pista ciclopedonale di collegamento fra la città e la fascia collinare nell’ambito del progetto di itinerario ciclabile tra Guastalla e le zone matildiche).
Il tema dei Paesaggi estensi, di cui sono parte preponderante Palazzo Ducale e il Parco Giardino di Rivalta, è stato inserito all’interno del Piano triennale dei lavori pubblici e il costo che si dovrebbe sostenere per il progetto globale di recupero dovrebbe essere di circa 30 milioni di euro. Ad oggi sono già state investite risorse per gli interventi più urgenti, tra cui la chiusura di accessi non sicuri, la messa in sicurezza del Parco, la ristrutturazione della copertura e l’esecuzione di prove per la verifica delle condizioni generali dell’ala sud del Palazzo.

La Reggia: primi interventi e descrizione dell’edificio
Il primo progetto riguarda dunque la Reggia di Rivalta, edificio di grande importanza storica di proprietà comunale dal 2004, che presenta una superficie totale utilizzabile di circa 3.550 metri quadrati, cui va aggiunta l’area del Parco (650 metri per 500) cintata dal muro settecentesco.
Il primo progetto di recupero, ormai in fase conclusiva, ha riguardato la parte superstite del palazzo vero e proprio, vale a dire l’ala sud adibita in parte a residenza della servitù della famiglia estense. Il corpo di fabbrica principale, di pianta rettangolare allungata, si conclude alle testate con torrioni quadrangolari e presenta un’evidente simmetria rispetto all’asse nord-sud; tale simmetria non si conferma nella struttura interna ove abbiamo una parte est (che riveste i due terzi dell’edificio e in cui sono presenti tre piani) ed una ovest (che ne presenta quattro) strutturalmente molto differenti. Ogni stanza ha una dimensione media di 26 metri quadrati.
Il corpo rettangolare ha una lunghezza di 60 metri circa per una larghezza di 9.5 metri circa ed un’altezza di 12 metri sul prospetto sud e di 9.5 metri su quello principale, cui manca l’ultimo livello. I due torrioni non sono quadrati ma di dimensioni pari a 9 per 11 metri e, addossato a quello ovest, è presente un’appendice a tutt’altezza avente in pianta dimensioni di 5.30 per 3 metri.
L’ingresso principale si trova sotto il volto visibile della metà ovest del corpo allungato, mentre gli altri sono costituiti da tre scalette, una sul prospetto nord e due su quello sud, che servono per accedere direttamente al piano rialzato della parte est.
Gli interventi finora effettuati sulla Reggia rappresentano i primi passi per una riqualificazione dei valori storici e monumentali dell’opera e sono stati indispensabili per:
*mettere in condizioni di sicurezza gli immobili in attesa del completo recupero;
*contenere i processi di degrado in atto;
*procedere al restauro e alla ristrutturazione dei beni di maggiore rilievo;
*consentire la progressiva rifunzionalizzazione degli edifici.

L’intervento più urgente e ormai in fase di completamento è il ripristino della copertura del palazzo, non più funzionale e nemmeno proteggibile provvisoriamente. Il risanamento della copertura è stato effettuato sostituendo alle antiche strutture lignee nuove membrature del tutto identiche per forma, geometria, materiale (legno di abete) e posizione. Nell’ambito di questi interventi sono stati effettuati anche degli studi volti a risalire alla struttura originaria della Reggia, in modo tale che possa essere ricostruita nel modo più fedele possibile e, con essa, pure le decorazioni e le pitture. L’importo complessivo per la messa in sicurezza ed il risanamento della copertura è di 470.000 euro.
Il parco del Crostolo
Il progetto Parco del Crostolo mira invece a definire un Sistema ambientale ricreativo a scala intercomunale come area sperimentale per lo sviluppo di politiche ambientali. L’asta fluviale del torrente Crostolo diventa dunque l’asse per una valorizzazione di un vasto territorio ambientale che collega, con le sue aree verdi, l’ambito urbano di Reggio Emilia con le realtà pedecollinari e quelle della Bassa. Sono prioritari: la protezione della natura e del paesaggio contro l’inquinamento; l’esercizio di attività sportive, educative e ricreative estese a tutte le classi sociali; il governo delle attività produttive e degli insediamenti residenziali in un sistema di riqualificazione ambientale. Il parco, delimitato da via Tassoni e dalla Statale 63, è di circa 600 ettari e comprende l’asta fluviale (circa sei chilometri), parchi pubblici, zone residenziali, terreni coltivati e altri abbandonati, la tenuta Ferrarini, le casse d’espansione e alcuni insediamenti dal grande valore monumentale tra cui il Palazzo ducale di Rivalta, la villa Rivaltella e il Casino della vasca di Corbelli. Il progetto del Parco fluviale del Crostolo viene a identificare un corridoio ecologico di grande importanza, in stretto rapporto con un bacino d’utenza provinciale. Gli interventi per una prima attuazione riguardano il Parco e sentiero del Crostolo, l’Oasi del Gruccione e l’area naturalistica del torrente Rodano. Gli obiettivi specifici del progetto sono innumerevoli e vanno dal risanamento ambientale delle zone interessate, al risanamento della vegetazione; dalla sistemazione dei percorsi naturalistici, alla realizzazione di un’asse ciclopedonale e di aree di sosta attrezzate; dalla riqualificazione delle zone a maggiore valenza naturalistica fino alla creazione di un “parco letterario” (nella zona del Rodano) volto a promuovere il patrimonio storico-culturale legato al Mauriziano e alla figura dell’Ariosto. L’importo complessivo presunto è di 1.450.000 euro, suddiviso in tre stralci fruibili e funzionali, di cui il primo di importo pari e presunti 350.000 euro (IVA compresa), il secondo di importo pari a presunti 850.000 euro e il terzo di importo pari a presunti 250.000 euro.
La rete delle ciclabili
Il terzo progetto riguarda invece il percorso ciclopedonale lungo il lato sinistro del torrente Crostolo (dalla vasca di Corbelli a via Marx), che sarà di interesse e definizione naturalistico-culturale e verrà costruito in parte su strade già esistenti e in parte su percorsi da tracciare. Quest’asse ciclabile rientra nel più ampio percorso Matildico, approvato nell’ambito del Piano provinciale della viabilità ciclo-pedonale nel dicembre 2003, che collegherà l’Appennino col fiume Po, diventando la spina dorsale del percorso cicloturistico a valenza nazionale. Lungo quest’arteria sarà possibile fruire di alcuni dei capisaldi dell’offerta ambientale, storica, culturale e sociale che offre il territorio, tra cui la vasca di Corbelli, la villa di Rivaltella, il Palazzo Ducale di Rivalta, il Parco del Crostolo e quello delle Caprette, la città storica di Reggio Emilia e i ponti di San Pellegrino e San Claudio.
Ad opera finita sarà possibile percorrere tutta l’asta fluviale per uno sviluppo di 16.000 metri, di cui 6.400 ricavati lungo percorsi già esistenti e 9.600 lungo itinerari di nuova realizzazione; in realtà lo sviluppo complessivo dell’intervento ammonta a 11.000 metri in quanto 1.400 metri di quelli già esistenti sono da adeguare.
Il progetto definitivo prevede un importo complessivo di 700.000 euro e il progetto è stato giudicato conforme agli strumenti comunale e provinciale di fattibilità ambientale. *percorso che si sviluppa in parte sulla sommità del Crostolo ed in parte in alveo, privo dell’impianto d’illuminazione pubblica e con ridottissimo impatto ambientale;
*pista ciclo-pedonale in ambito urbano, completa quindi dell’illuminazione pubblica, del tutto analoga come tipologia a quelle esistenti (lungo il tratto di via Prampa e da via Emilia all’Angelo a via XX Settembre).