Sportelli d’ascolto, laboratori di musica, teatro e tanto altro, tutor per gli studenti maggiormente in difficoltà, giochi di ruolo e lavagne elettroniche (“smart board”) in classe per una didattica più coinvolgente. E’ così che nelle scuole medie di Modena si cerca di prevenire il disagio e la dispersione scolastica attraverso un progetto che mette in rete le dieci scuole secondarie di primo grado della città e riguarda insegnanti, genitori, volontari e studenti.


Il progetto, sostenuto pure dal Comune di Modena, ha ottenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena un finanziamento triennale di 150 mila euro, per portarlo avanti sono però indispensabili l’impegno e il lavoro volontario di quanti, a vario titolo, sono coinvolti nella scuola. L’obiettivo è mettere in atto, a fianco delle attività curriculari, percorsi utili ad affrontare e risolvere le situazioni di disagio degli alunni dovute a difficoltà d’inserimento, d’apprendimento, a scarsa conoscenza della lingua o a modalità relazionali scorrette, e che talvolta fanno sì che i ragazzi assumano atteggiamenti provocatori e di disturbo. Per raggiungere tale obiettivo genitori e insegnanti si sono organizzati nella Rete delle scuole medie della città, hanno elaborato progetti, chiesto ed ottenuto finanziamenti.
Nel corso di quest’anno scolastico sono stati complessivamente un’ottantina i docenti impegnati nel coordinamento, nei corsi di recupero e in altri interventi; una cinquantina i genitori che hanno tenuto i laboratori; centinaia i ragazzi che hanno seguito le attività, diverse per ogni istituto ma che in molti casi si sono rapidamente estese alle altre scuole. Ad esempio, l’attività Compiti insieme, che vede universitari e studenti delle superiori aiutare gli alunni delle medie nello svolgimento dei compiti, è partita alle Calvino è si è diffusa in altre tre scuole. I laboratori pomeridiani tenuti dai genitori hanno preso il via alle Lanfranco con un laboratorio di cucina; oggi se fanno di molti tipi diversi – decoupage, pittura, fotografia, ceramica, animazione… – in tutte le scuole medie e stanno diffondendosi anche alle elementari. I genitori fanno tutto: insegnano, assistono, consigliano e parlano con gli alunni. Differente è il caso dei laboratori tenuti al mattino da esperti o docenti della scuola, come quelli di falegnameria delle Ferraris o di legatoria delle Calvino.
Infine, l’esperienza di tutoraggio, con cui gli insegnanti delle Ferraris affiancano ragazzi con particolari difficoltà e individuano un percorso motivazionale per ciascuno di loro, viene attualmente condivisa da otto scuole. Lo sportello d’ascolto, nato alle Cavour principalmente per favorire l’integrazione dei ragazzi stranieri, è diventato rapidamente un’opportunità aperta a tutti gli studenti per parlare di bisogni e problemi legati tanto all’apprendimento, quanto alla sfera relazionale.

Anche l’utilizzo delle nuove tecnologie può aiutare a valorizzare ogni singolo alunno e a migliorare il clima in classe. Le Marconi sono la prima scuola media di Modena ad aver introdotto le “smart board”, le lavagne elettroniche che potrebbero rivoluzionare la didattica scolastica. Le lavagne interattive e i software specifici, consentono agli studenti di partecipare attivamente alle lezioni sperimentando una didattica più coinvolgente dove tutta la classe collabora all’apprendimento. Il metodo avviato nella scuola di via Nonantolana sta già per essere esportato nelle altre scuole cittadine e dal prossimo anno anche in tutta la provincia con corsi di aggiornamento per insegnanti e dirigenti.
In allegato tre fotografie: una classe che utilizza la smart board, una smart board e un momento di facciamo i “Compiti insieme”.