Sì all’ingresso di partners privati in Atcm e all’aumento dei contributi pubblici alla gestione, no al rincaro delle tariffe. Lo dice la Cisl, che condivide la necessità di riqualificare il trasporto pubblico locale, ma chiede di conoscere con urgenza il piano industriale con cui i soci proprietari sperano di rilanciare l’Atcm.

“Siamo favorevoli al coinvolgimento di imprese private, di accertata affidabilità ed esperienza nel settore, nella gestione dell’Atcm. Si tratta, però – afferma Pasquale Coscia, componente della segreteria provinciale della Cisl – di stabilire a priori ruoli e compiti di questi eventuali soci di minoranza. Ecco perché chiediamo subito il piano industriale che, oltre alla crisi finanziaria dell’azienda, affronti anche i problemi di efficienza di Atcm, rendendo il trasporto pubblico realmente competitivo e conveniente rispetto all’auto”.

Coscia ribadisce che le gravi difficoltà in cui versa l’azienda sono state causate anche dalla mancanza di precise scelte politiche degli enti locali e che un ricambio degli amministratori renderebbe più credibile la volontà di cambiamento.
“Quello che non possiamo accettare è l’intenzione di far pagare ai cittadini-utenti i ritardi della politica e gli errori di chi ha gestito l’Atcm in questi anni. L’annunciato incremento delle tariffe – osserva Coscia – sarebbe un provvedimento punitivo per chi ha sempre pagato il biglietto. Per rilanciare seriamente il trasporto pubblico locale servono una maggiore velocità commerciale e frequenza dei mezzi, servizi di qualità e infrastrutture come corsie preferenziali, parcheggi scambiatori ecc. L’obiettivo finale deve essere non solo il risanamento dei conti dell’Atcm, ma – conclude il segretario Cisl – la volontà e capacità pubblica di soddisfare le esigenze di mobilità dei cittadini modenesi”.