In tre anni ammontano a circa 6 milioni di euro i finanziamenti che la Provincia ha destinato ai servizi per la prima infanzia, dalla qualificazione dei servizi esistenti alla creazione di nuovi servizi, per la fascia d’età che va da 0 a 3 anni. Finanziamenti che sono andati sia ai Comuni, sia ai soggetti privati (cooperative sociali e Fism). Tradotto significa – fra le altre cose – 516 posti i più negli asili nido.

“In questi anni abbiamo lavorato prioritariamente per ridurre le liste d’attesa” ha affermato questa mattina l’assessore provinciale all’Istruzione Gianluca Chierici nel corso di una conferenza stampa. “Oltre che di una risposta ai bisogni delle famiglie – ha continuato Chierici – si è trattato di un approccio nuovo al tema, perchè significa considerare il nido d’infanzia non più solo un servizio a domanda individuale, ma un diritto per tutti i bimbi”. Di questi 6 milioni di euro, nel triennio dal 2004 al 2006, 5.278.960 euro sono andati a soggetti pubblici e 770.329 euro a soggetti privati.
L’aumento di 516 posti rappresenta “una fetta importante dei servizi per la prima infanzia sostenuti in questi anni dal momento che in tutta la provincia sono circa 4.500 i bambini che frequentano questi servizi” ha spiegato l’assessore Chierici. In particolare, per l’aumento dei posti disponibili negli asili si sono spesi 2.884.786 mila euro.
Ma parlare di servizi per la prima infanzia significa anche parlare di educatori domiciliari e di spazi bimbi, le cui attività – dalla formazione degli operatori alla gestione delle strutture (compresa quindi l’edilizia) – vengono sostenute, come avviene per gli stessi asili, dalla Provincia: “Sono servizi che contribuiscono in maniera consistente da un lato a rispondere ad un bisogno delle famiglie e dall’altro a qualificare l’offerta formativa per questa fascia d’età”.
Alla conferenza stampa, oltre all’assessore Chierici, erano presenti la dirigente del Servizio scuola della Provincia Paola Canova, la presidente regionale Fism (Federazione italiana scuole materne) Mariannina Sciotti e, in rappresentanza dei Comuni, l’assessore all’Istruzione del Comune di Scandiano Nadia Lusetti.
Fondamentale è “la collaborazione pubblico-privato nella gestione dei servizi della prima infanzia – ha detto l’assessore Chierici – e laddove il privato sociale, quindi cooperative sociali e Fism, gestiscono con qualità il servizio, non manca il sostegno della Provincia”. A questo proposito è intervenuta anche Mariannina Sciotti, presidente regionale Fism: “Fino a non molto tempo la normativa non consentiva ai nidi della Fism di accedere ai contributi pubblici, anche per l’edilizia ad esempio. Le innovazioni introdotte adesso ci riconosco il ruolo che svolgiamo, al pari dei soggetti pubblici. Per il momento questo riguarda solo la fascia d’età 0-3 anni, ma l’aupiscio è che tali modifiche si estendano anche alle scuole materne”.

L’assessore Chierici ha poi affermato che “è forte l’attenzione della Provincia, nel suo ruolo di coordinamento, rispetto ad un’estensione dei servizi sull’intero territorio provinciale, in modo diffuso dal Crinale alla Bassa”.
E sempre a proposito di gestione coordinata dei servizi, fondamentale è il ruolo svolto dal Coordinamento pedagogico provinciale, “luogo di confronto di idee e proposte pedagogiche, da quale scaturiscono anche azioni formative rivolte agli operatori del servizio infanzia” ha detto l’assessore all’Istruzione.

Su quest’ultimo punto si è soffermata anche Nadia Lusetti, assessore all’Istruzione del Comune di Scandiano: “L’autovalutazione dei servizi è il momento in cui si verifica la qualità percepita, sia da parte degli operatori, sia da parte dei genitori. Questo rappresenta un valore aggiunto per i servizi stessi.