Fp Cgil, Cisl Funzione Pubblica Fps, Csa Fiadel e Sulpm, intervengono dopo aver preso visione del comunicato pubblicato sul sito dell’Unione Terre di Castelli a firma del suo presidente.

Nella nota il Presidente dell’Unione si sofferma sul metodo e sui modi in cui si è svolto lo sciopero definendolo “una manifestazione che si è caratterizzata esclusivamente per attacchi personali che vanno oltre i rapporti civili”….

Non è così: tutte le lavoratrici e i lavoratori che erano presenti alla manifestazione hanno scandito slogan che inneggiavano soprattutto al rispetto degli accordi firmati, alla correttezza e alla trasparenza della gestione del personale.

Per noi è innegabile, e non abbiamo mai avuto paura a dirlo sin dall’inizio di questa vertenza e durante gli incontri di trattativa, che una valutazione fatta a posteriori, come stanno proponendo le Amministrazioni, faccia venir meno quella necessaria trasparenza che l’Accordo di novembre 2005 aveva cercato di inserire.

Se a ciò aggiungiamo il “prendere o lasciare” finale della Delegazione Trattante di Parte Pubblica, spesa malamente in nome del Presidente dell’Unione durante la trattativa del 20 giugno (trattativa nella quale ci siamo impegnati per 7 ore a trovare una soluzione per raggiungere un accordo ed evitare lo sciopero), è del tutto evidente che ciò ha trovato riscontro ed enfasi durante la manifestazione.

Si legge inoltre nel comunicato del Presidente dell’Unione che il suo non è un attacco al Sindacato ma semplicemente a come si è svolto uno sciopero. Fatto salvo quanto espresso precedentemente, prendiamo atto dell’affermazione del Presidente dell’Unione, anche se il nesso fra sindacato, sciopero e svolgimento dello stesso è, per sua natura inscindibile, in quanto lo sciopero è stato organizzato e gestito dal sindacato medesimo. Proprio per questa ragione abbiamo respinto e continueremo a respingere qualsiasi strumentalizzazione politica della vertenza che rischia solo di alimentare sterile polemica che tutti vogliamo superare per tornare a trattare.


“….Voglio a questo punto precisare che io rispetto chi rispetta le persone e l’istituzione che solo temporaneamente rappresento. Con queste persone da domani sul tavolo unico dell’Unione, l’unico possibile, possiamo ricominciare un lavoro per migliorare ulteriormente la situazione degli enti e dei lavoratori” Siamo d’accordo! Noi abbiamo sempre rispettato l’istituzione e chi la rappresenta, al tavolo di trattativa, durante lo sciopero e nel corso della manifestazione. Così come abbiamo contribuito alla nascita e crescita dell’Unione, con l’apporto convinto delle confederazioni sindacali, continueremo a sostenere tale scelta, nel ruolo che ci compete.
Se però nel tavolo negoziale dell’Unione, che auspichiamo venga riattivato in tempi brevi, non trovano pieno rispetto e corretta applicazione gli accordi già sottoscritti è evidente che gli scriventi saranno costretti a ritornare alla negoziazione all’interno dei singoli enti.

(FP CGIL, Anna Paragliola – CISL Funzione Pubblica FPS, Roberto Melotti, Marianna Ferruzzi – CSA-FIADEL, Paola Santi – DICCAP-SULPM, Federico Coratella)