“Dopo le difficoltà dello scorso novembre credo che a Formigine si debba aprire una riflessione per capire quello che è successo nella nostra città alla luce, anche, di quello che sta succedendo in generale nei Governi locali della nostra Provincia. Situazioni di difficoltà della maggioranza, di ripetuti contrasti tra le forze del centrosinistra e, in alcuni casi, di corposi rimpasti di Giunta sono avvenuti anche in altri Comuni e non solo a Formigine”.

“Ora che ci stiamo avviando alla seconda parte della legislatura iniziata nel 2004, è tempo di chiederci quali sono le ragioni di questa tensione che, se gestite con poca curanza , rischiano di portarci al 2009 in una situazione di perenne ansia ed incertezza.
Le cause a mio avviso sono almeno due. La prima è che dopo tre legislature con l’elezione diretta dei Sindaci si evidenzia un problema: se da un lato il forte potere del Sindaco eletto dal popolo ha rappresentato un forte antidoto a premature interruzioni delle legislature, dall’altro però questo ha coinciso con una moltiplicazione delle rappresentanze consiliari, figlie della frammentazione dei partiti che hanno indebolito, e spesso reso prolisso e debole, il ruolo del Consiglio comunale. Una frammentazione che ha portato alcuni gruppi spesso nati tra una legislatura e l’altra e a volte rappresentati da singoli consiglieri a manifestare continuamente una visibilità di sopravvivenza, portando spesso all’esasperazione dei contrasti.
La seconda ragione è l’accelerazione del riassetto dei partiti negli ultimi mesi. La nascita del Partito democratico sta scombussolando tutto il sistema politico. I gruppi consiliari di oggi sanno che non saranno gli stessi fra un anno. C’è incertezza sul futuro di molti gruppi.
E l’incertezza genera nervosismo e il nervosismo è la fonte di comportamenti imprevedibili.
C’è una soluzione per attenuare questo clima? Ricette buone per tutte le situazioni non ci sono. Per Formigine i Consigli comunali dovrebbero diventare sedi di vero dibattito politico amministrativo e non luoghi dove si consumano, in modo esagerato, i riti delle interrogazioni infinite e degli odg che servono solo a marcare piccole identità. A Formigine, dove la minoranza, che non fa mistero di puntare ad una fine anticipata della legislatura e quando può fa mancare il numero legale in Consiglio comunale, si dovrebbe discutere sui ruoli di maggioranza e opposizione e delle reciproche responsabilità. Capisco i tatticismi della politica, credo però che certi atti non siano particolarmente vantaggiosi per chi li compie.
Occorrerebbe poi accelerare i processi di semplificazione, di convergenza e di unità fra gruppi. A Formigine bisogna far nascere subito il gruppo consigliare unitario dell’Ulivo e costituire il Comitato per il Partito democratico. La conseguenza di questo atto sarà inevitabilmente un nuovo confronto e la ricerca di una nuova unità tra le forze politiche del centro sinistra, in modo tale che la seconda parte della legislatura possa servire per completare con maggior consenso il programma e preparare una nuova e più forte alleanza per il futuro”.

(Antonio Finelli – Vice Sindaco di Formigine)