Sono due le inchieste aperte (una della magistratura, l’altra dell’Azienda ospedaliera) relativamente al caso denunciato da una paziente, che sarebbe stata molestata da un infermiere mentre si trovava al pronto soccorso di Modena.

Il paramedico avrebbe avvicinato la giovane donna straniera che era su una lettiga in un ambulatorio, in attesa di essere visitata, e l’avrebbe molestata sessualmente. L’episodio risale al pomeriggio di venerdi’ 29 giugno.

La Direzione del Policlinico, appreso dei fatti, ha immediatamente disposto l’avvio di un’indagine interna. L’intento è verificare la fondatezza delle accuse che coinvolgerebbero un proprio di dipendente, il quale nel frattempo, in attesa anche delle risultanze che emergeranno dalla parallela inchiesta aperta dalla Magistratura, ha concordato con la Direzione aziendale di prendersi un periodo di congedo per garantire un libero accertamento dei fatti e serenità al servizio.



La Direzione dell’Azienda, profondamente dispiaciuta per l’episodio, peraltro non ancora accertato nella sua portata e gravità, si è immediatamente messa a disposizione degli inquirenti per chiarire le circostanze di quanto denunciato, fiduciosa che l’indagine della Magistratura contribuirà a restituire agli operatori e sanitari del Pronto Soccorso piena dignità per il prezioso, quanto generoso, lavoro di assistenza prestato quotidianamente – e a volte in condizioni difficili per la complessità dei casi – nei confronti della popolazione, testimoniato – peraltro – da oltre 150 accessi giornalieri.


Intanto pero’ il sindacato dei medici Snami lamenta che la
direzione aziendale abbia tardato a informare l’opinione
pubblica: ”Lunedi’ scorso gli operatori del pronto soccorso
hanno richiesto con insistenza un comunicato stampa da parte
dell’Azienda per informare correttamente sullo svolgimento dei
fatti, richiesta non accolta”, scrive in una nota il sindacato,
che ritiene ”elemento indispensabile la trasparenza e la
tempestivita’ dell’informazione per poter costruire tutti
insieme una societa’ migliore”.