I dipendenti delle aziende artigiane dell’Emilia Romagna che hanno scioperato ieri per chiedere un adeguamento economico dei salari all’inflazione, la revisione normativa dei contratti ferma da otto anni, una maggiore tutela per gli apprendisti e il rifiuto di una ulteriore precarizzazione dei rapporti di lavoro, si sono radunati ieri mattina davanti alla sede della Regione, in via Aldo Moro. Alta, secondo i sindacati, l’adesione allo sciopero.


Erano presenti un migliaio di lavoratori dei settori
metalmeccanico, tessile, alimentare, chimico e del legno provenienti da tutte la regione. Dopo qualche ora di presidio, una delegazione e’ stata ricevuta dall’assessore regionale al Lavoro Paola Manzini. L’assessore, nel corso dell’incontro, ha condiviso la preoccupazione per la rottura della trattativa, situazione che si ripercuote in termini negativi sui lavoratori che attendono il rinnovo del contratto.


“Una situazione che costituisce una indubbia difficoltà nel quadro delle relazioni fra le parti sociali – ha sottolineato Manzini – una esigenza, questa, particolarmente sentita in una Regione come l’Emilia-Romagna, in cui il settore dell’artigianato ha una forte rilevanza, e dove i segnali di ripresa economica e occupazionale non debbono comunque fare desistere dallo sforzo di elevare la qualità delle imprese e del lavoro, in primis attraverso l’investimento nel capitale umano”.



“La Regione Emilia-Romagna, pur non avendo competenza diretta nella materia contrattuale, conferma il ruolo di interlocutore disponibile a svolgere ogni iniziativa utile per la conclusione positiva della vicenda contrattuale – ha aggiunto l’assessore – A questo riguardo, ci auguriamo che ripartano i tavoli negoziali fra le parti, e che in tempi brevi possa essere trovata la soluzione adeguata a corrispondere alle giuste esigenze dei lavoratori, oltre che a riconoscere il ruolo specifico dell’artigianato nell’economia nazionale e regionale. La composizione tra queste due esigenze, del resto, e la non contrapposizione tra loro è ciò che noi maggiormente auspichiamo”.