L’Amministratore delegato della Ferrari Jean Todt ha iniziato il suo incontro con la stampa affermando che avrebbe preferito senz’altro parlare della prestazione della squadra all’indomani della vittoria di Kimi Raikkonen realizzata domenica a Silverstone, ma, come era prevedibile, le domande della stampa hanno riguardato prevalentemente un altro argomento, cioè i disegni ritrovati in casa di un ingegnere ai vertici di una squadra rivale.

Todt, in ogni caso, è stato abbastanza chiaro. “Purtroppo, al momento non sono autorizzato a rilasciare alcun tipo di dichiarazione. E’ solo una questione di tempo, fino a che non saremo in possesso di dettagli più precisi. Vorrei poter rispondere e fornire maggiori dettagli ora, ma dato che si tratta di un procedimento legale, non sono autorizzato a farlo”.
Todt ha spiegato come si sono svolte e si stanno tuttora svolgendo le azioni legali. “Il primo atto è stato rappresentato dalla perquisizione da parte dei nostri legali, insieme ad alcuni esperti indipendenti della casa di manager ai vertici di una squadra avversaria. Dopo questa azione, hanno ritenuto di essere in possesso di fatti in grado di autorizzarli a procedere con le indagini. Il passo successivo sarà di recarsi all’Alta Corte, martedì prossimo”.

L’Amministratore delegato ha anche confermato che è in corso, parallelamente, un procedimento legale in Italia, che si ritiene con tutta probabilità sia portato avanti contro l’ex tecnico della Ferrari Nigel Stepney. Todt ha anche affermato: “Dovremo fornire alcune risposte alla FIA nel corso dei prossimi giorni.” Si è poi parlato della dichiarazione rilasciata da Stepney ai giornali inglesi la mattina della gara, riguardo al fatto che vi sarebbero ‘scheletri nascosti’, in riferimento ai processi avviati dalla Ferrari negli ultimi 10 anni, che devono rimanere segreti. Era dunque preoccupato Todt sul fatto che Stepney potesse parlare di segreti all’interno della Ferrari?

Todt ha replicato, “Questo mi fa sorridere, e qualche volta è anche positivo. Ma dopo 10 anni, o meglio negli ultimi 14 anni, è senz’altro vero che stare qui è come essere parte di una famiglia. Sono tante le cose che succedono. In 14 anni abbiamo avuto momenti buoni e momenti difficili, ma nulla che non sia venuto alla luce. Sapete molto bene che in questo ambiente se qualcosa deve venir fuori non si aspettano certo 10 anni per farlo emergere. Abbiamo circa 900 dipendenti nell’azienda, quindi la risposta è piuttosto semplice”.
A Todt è stata anche rivolta la domanda se fosse stato difficile mantenere nelle persone parte del team la concentrazione sul Gran Premio di Gran Bretagna nella scorsa settimana, dato tutto quello che è successo. “E’ abbastanza semplice – ha replicato Todt -, abbastanza semplice. Fortunatamente c’è uno spirito molto costruttivo, e le persone sono molto concentrate. L’unico loro interesse è vedere come migliorare la situazione, come realizzare punti nel Campionato, e stiamo tutti cercando di tenerli lontani dalle altre questioni. Certamente non sono contento di questa situazione. Penso che non sia necessario arrivare a questo punto, ma purtroppo questa è la situazione che dobbiamo affrontare. A proposito della squadra, però, questo è qualcosa che non la coinvolge direttamente. Il nostro staff è consapevole di questo e l’unico obiettivo sul quale è concentrato è tentare di aumentare la nostra competitività”.

E’ stato sottolineato poi come Raikkonen sia ormai diventato esperto con le gomme Bridgestone, dato che ha messo a segno due vittorie nel giro di otto giorni. “Gli pneumatici Bridgestone sono, in qualche modo, nuovi per tutti, dato che, come anche voi sapete bene, le specifiche di mescola fornite dalla Bridgestone sono completamente diverse rispetto a quelle del passato, perchè una sola azienda produttrice di penumatici è attualmente coinvolta nella fornitura in Formula 1. Quando abbiamo cominciato a utilizzare queste gomme lo scorso anno, a fine stagione, quando sia noi che le altre squadre avevamo gli stessi pneumatici, la specifica era completamente nuova per noi e, probabilmente, alcuni assetti delle vetture, alcuni modi di guidare di alcuni piloti sono più o meno adatti a questi pneumatici. Devo anche dire che Kimi a volte è molto a suo agio in questa monoposto. Basti pensare alla prima gara in Australia, in cui partiva dalla pole position, ha realizzato il giro più veloce, e ha vinto la gara, poi ha avuto qualche gara difficile. Sapevamo che, guardando alle gare di Monte Carlo, Canada, Indianapolis non eravamo allo stesso livello dei nostri avversari, mentre a Magny-Cours e qui, soprattutto durante la gara, probabilmente avevamo prestazioni superiori rispetto alle loro. Non ho idea di come sarà la situazione nelle prossime gare. Questo è il motivo per cui dobbiamo continuare a dare il massimo e provare a migliorarci il più possibile, sulla macchina e soprattutto sull’affidabilità, perchè abbiamo avuto anche troppi problemi di affidabilità dall’inizio della stagione.
Questa affermazione era in parte un riferimento alla mancata partenza di Massa dalla griglia nella gara di ieri. “Quando Felipe si è schierato in griglia, ci ha informato via radio dello spegnimento del motore, che lo costringeva a rimanere fermo – ha spiegato Todt, – fino a questo momento non abbiamo capito quale sia stato il problema. Sperabilmente nelle prossime ore saremo in grado di determinarne il motivo ed anche di fornire spiegazioni in proposito, ma ancora non siamo in grado di farlo. In ogni caso qualcosa non ha funzionato nella macchina, Felipe non ha fatto nulla che abbia causato il problema”.