Accorpare in un’unica gara l’assegnazione del nuovo contratto di servizio e la selezione del partner industriale affidandone l’effettuazione all’Agenzia per la mobilità (Amo). E’ la proposta che Provincia e Comune di Modena presentano all’assemblea dei soci di Atcm spa che si riunisce martedì 10 luglio per il rinnovo del consiglio di amministrazione dopo che nei giorni scorsi è stato eletto il cda di Amo.


Anche per Atcm spa è confermata la riduzione da sette a tre dei componenti del consiglio di amministrazione. La decisione era stata annunciata in occasione dell’approvazione da parte del Consiglio provinciale e del Consiglio comunale del documento sul rilancio del trasporto pubblico locale che prevede, inoltre, di «attivare tutte le procedure che consentano di valutare se esiste un partner industriale interessato a condividere gli obiettivi fissati dai soci pubblici». Lo hanno ricordato il presidente della Provincia Emilio Sabattini e il sindaco Giorgio Pighi sottolineando la scelta di un percorso «pubblico e trasparente» per individuare il partner che abbia «possibilità finanziarie, storia e capacità imprenditoriali per entrare nella compagine sociale con una quota importante, ma minoritaria, e al quale affidare la gestione operativa dell’azienda».
La gara, per organizzare la quale Amo si avvarrà di un “advisor”, previa accordo con la Regione prevedrà l’assegnazione del nuovo contratto di servizio per un periodo congruo a realizzare un piano industriale che contenga gli elementi necessari al rilancio del trasporto pubblico. La gara dovrebbe concludersi nella primavera del 2008. Nel frattempo, da Atcm spa verrà effettuato uno scorporo patrimoniale di alcuni dei beni funzionali (come la sede e il piazzale) che diverranno patrimonio dell’Agenzia per la mobilità i cui soci rimangono esclusivamente Provincia e Comuni. Personale e mezzi di Atcm spa, invece, saranno conferiti alla società vincitrice della gara.

La ricerca del partner industriale era una delle quattro azioni previste dal documento sul rilancio del trasporto pubblico locale. Le altre – hanno ricordato Sabattini e Pighi – riguardavano la richiesta di un rinnovato impegno del Governo nel settore, la sollecitazione alla Regione per le somme dovute e il riequilibrio del riparto dei fondi tra le province, un programma di interventi infrastrutturali per quasi 22 milioni di euro con la costituzione di un apposito Fondo provinciale.

Odorici, Santini e Cavazzuti per il nuovo CdA
Pietro Odorici, Paola Santini e Francesco Cavazzuti: sono questi i tre nomi per il nuovo consiglio d’amministrazione di Atcm spa che gli enti proprietari – la Provincia e i 47 Comuni modenesi – sottoporranno al voto dell’assemblea del consorzio trasporti nella riunione del 10 luglio.
Come presidente viene indicato Pietro Odorici, 60 anni, segretario generale di Lapam Federimpresa e componente della segreteria regionale della Confartigianato Imprese Emilia Romagna. Membro di Giunta della Camera di Commercio di Modena, dal 2004 presiede Promec, l’azienda speciale per la promozione del commercio internazionale.
Paola Santini, 57 anni, coniugata, lavora all’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia con mansioni di responsabile amministrativo.
Francesco Cavazzuti, 68 anni, ex preside della Facoltà di Economia e Commercio di Modena, è professore ordinario di Diritto commerciale alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Bologna.

Oltre 21 milioni per gli interventi infrastrutturali
Ammonta a 21 milioni e 730 mila euro l’importo complessivo previsto per i nove interventi infrastrutturali raccolti in un Programma allegato al documento sul rilancio del trasporto pubblico locale.

Gli atti strategici individuati sono l’aumento di confort e sicurezza con la realizzazione, per esempio, di corsie preferenziali sia nei centri urbani che sulle direttrici di avvicinamento ai comuni capoluogo, protette e controllate anche da sistemi automatici e telematici; interventi su brevi tratti e su alcune fermate; l’adeguamento dei nodi di interscambio nelle principali città e in particolare a Modena.
«Il programma degli interventi infrastrutturali – è stato spiegato da Egidio Pagani e Daniele Sitta, assessori alla Mobilità rispettivamente per la Provincia e il Comune di Modena – punta da un lato a ottenere una maggiore velocità commerciale dei servizi di trasporto pubblico e quindi minori costi di gestione e dall’altro ad aumentare l’utenza con conseguenti maggiori introiti per il gestore».
Gli interventi per la realizzazione di percorsi preferenziali interesseranno gli itinerari di accesso a Modena delle linee extraurbane provenienti da nord, con il potenziamento del parcheggio di interscambio del parco Ferrari, e da sud, con la riqualificazione di via Giardini; il tratto urbano di via Emilia est; il corridoio Mirandola-Modena “alternativa Canaletto”; il riassetto del nodo stazione ferroviaria di piazza Dante.
Gli interventi di qualificazione dei nodi di intercambio riguardano invece a Modena la realizzazione di un nuovo centro di interscambio in via Gottardi e il potenziamento del parcheggio Porta nord di interscambio con la rete ferroviaria nazionale; a Castelfranco la sistemazione dell’area antistante la stazione ferroviaria; a Sassuolo la riorganizzazione del nodo di interscambio e la riconnessine pedonale delle reti ferroviarie Sassuolo-Modena e Sassuolo-Reggio Emilia.