Il Consiglio provinciale esprime “piena solidarietà” a Dounia Ettaib, la vice presidente lombarda delle donne marocchine in Italia aggredita per aver partecipato alla prima udienza del processo agli assassini di Hina (la donna pachistana uccisa dal padre e da altri familiari perché conduceva una vita poco mussulmana e troppo occidentale), e si ritrova unito contro le
minacce alla libertà femminile che arrivano da più parti.


Lo fa con un ordine del giorno presentato inizialmente dalle consigliere Claudia Rubini (An) e Angela Labanca (FI), emendato in Commissione, approdato in Consiglio come testo uscito dalle Commissioni congiunte I,V e VI e infine approvato all’unanimità (Ds, Margherita, FI, An, Italia dei valori, Pdci, Verdi e Sinistra democratica) con la non partecipazione al voto dei consiglieri del Prc Lorenzo Grandi e Sergio Spina.

Il documento rileva tra l’altro come “la libertà femminile sia minacciata non solo da una certa cultura che vuole la sottomissione delle donne al
dominio maschile, ma anche da un fondamentalismo islamico che ripropone lo
stesso dominio”; e invita anche le istituzioni a guardare con attenzione alle “condizioni in cui vivono le (donne) extracomunitarie presenti in
Italia”, perché questa situazione “è prima di tutto questione di civiltà”.
Perciò esprime “piena solidarietà a Dounia Ettaib per le minacce ricevute”
e “condivide la battaglia portata avanti nel nome di Hina”.

Sullo stesso argomento, l’ordine del giorno collegato presentato dai consiglieri del Prc Spina e Grandi non è stato approvato, avendo ricevuto
solo 2 voti a favore (Prc), 3 contrari (FI e la consigliera Claudia Rubini di An) e 17 astensioni (Ds, Margherita, Sinistra democratica, Verdi, Pdci e
il consigliere Sergio Guidotti di An).