Il Consiglio provinciale di Bologna ha approvato ieri con 17 voti a favore (Ds, Prc, Margherita, Pdci, Verdi, Sd) e 5 astenuti (Idv, An e FI) un ordine del giorno che affronta il tema della sicurezza con una particolare attenzione alle azioni per contrastare la violenza conto le donne.

Il documento, firmato da Vania Zanotti (Sd), Marietta Fusco, Nadia Musolesi, Emanuela Torchi, Anna Pariani, Gigliola Poli, Anna Cocchi, Massimo Gnudi (Ds), Alfredo Vigarani (Verdi), Fabrizio Castellari (Margherita), Giovanni Venturi (Pdci), Sergio Spina (Prc), sottolinea che la violenza è la causa di morte più frequente in Italia e al mondo per le donne fra i 15 e i 44 anni, ma che solo il 5% delle violenze viene denunciato. “La violenza alle
donne è il risultato della disparità di potere fra maschi e femmine nelle relazioni e anche le politiche sulla sicurezza sono necessarie per
combattere la violenza alle donne” attesta l’odg, che poi prosegue precisando che “non sono di per sé i problemi di disordine urbano e di
degrado a generare la violenza contro le donne, ma il fatto che essi si collochino in un contesto culturale e sociale che spesso ne limita la
libertà”.

Il documento evidenzia inoltre la necessità che le politiche di governo dell’Amministrazione tengano conto della differenza di genere facendone un punto di riferimento teorico costante per qualsiasi progetto, in quanto affrontare il tema della sicurezza esclusivamente nell’ottica
dell’emergenza non produce che effetti temporanei, inadeguati ad incidere sulla vivibilità e sul grado di civiltà delle comunità. Come atti concreti, il Consiglio provinciale con questo ordine del giorno si assume diversi impegni:
-avviare sperimentazioni sui trasporti, come il potenziamento delle corse negli orari notturni, le fermate “di cortesia” a richiesta delle donne, il
progetto taxi rosa in tutto l’ambito provinciale;
-sostenere azioni di riqualificazione urbana nell’ambito dei compiti di pianificazione della Provincia;
-attuare strategie di accoglienza e denuncia della molestia o della violenza subita, sostenere l’azione dei Comuni e realizzare un progetto di
accoglienza per le donne che hanno subito violenza e dei loro minori;
-dare vita a maggiori sinergie fra le Istituzioni preposte a vigilare sulla sicurezza, riconoscendo che il Patto siglato da Comune e Prefettura, pur
andando nella direzione di favorire la collaborazione fra i due Enti, deve attivare politiche che oltre alla tutela dell’ordine pubblico siano volte a rimuovere le condizioni che determinano l’insicurezza;
-diffondere nelle scuole e sul territorio una cultura del rispetto dell’autonomia e della libertà delle donne, agendo anche sulle seconde
generazioni di stranieri per incentivare una cultura di integrazione che si basi anche sul rispetto delle differenze di genere.