Il Tar del Lazio ha fissato i termini per la discussione delle istanze sollevate da due dei tre consorzi, in merito alla pubblicazione della domanda di IGP. Il Consorzio Aceto Balsamico di Modena e il Comitato Produttori Indipendenti Aceto Balsamico di Modena scrivono a Prodi.
Nell’udienza tenutasi oggi a Roma, il TAR del Lazio ha fissato la discussione nel merito delle istanze dei due Consorzi che hanno contestato il disciplinare pubblicato lo scorso 6 luglio sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea.
La data, in considerazione della importanza delle richieste, e della urgenza della materia, è stata fissata su richiesta delle parti al prossimo 5 novembre.
Per riassumere, lo scorso maggio due dei tre Consorzi sottoscrittori della richiesta di IGP (Consorzio Aceto Balsamico di Modena e Comitato Produttori Indipendenti Aceto Balsamico di Modena) hanno contestato avanti al TAR il fatto che il disciplinare produttivo inoltrato dal Ministero a Bruxelles non era conforme alle richieste, né alle pratiche produttive consolidate.
Durante una riunione a Roma il 6 giugno, alla presenza anche delle rappresentanze agricole, il Ministero si era impegnato a presentare a Bruxelles modifiche a tale disciplinare, qualora i Consorzi avessero presentato una serie di alternative condivise tra tutti: ciò è avvenuto il 20 giugno come richiesto, con l’invio di un documento congiunto a firma di tutti e tre i Consorzi.
Purtroppo però il Ministero sembra non aver dato alcun peso a tale documento, e incredibilmente nel silenzio più assoluto, e con l’aiuto del Consorzio Produzione Certificata che è tornato a sostenere il testo superato, ha permesso la pubblicazione del disciplinare già trasmesso.
A ciò ha fatto seguito la vivace contestazione dei restanti due Consorzi, che rappresentano ben 30 aziende sulle 40 richiedenti la IGP, i quali hanno richiesto un urgente intervento del TAR.
L’Amministrazione Provinciale, con notevole stupore dei produttori e degli operatori della filiera, è scesa apertamente in campo a fianco del Consorzio Produzione Certificata Aceto Balsamico Modenese, un Consorzio che raggruppa dieci aziende del settore, di carattere prettamente industriale e alcune delle quali semplici imbottigliatori con impianti produttivi fuori dalle province di Modena e Reggio. La Provincia infatti, pur non essendo stata chiamata in causa dai due consorzi ricorrenti, ha presentato controricorso avanti il TAR per il mantenimento del disciplinare contestato.
“Contestiamo innanzitutto le gravi e offensive affermazioni di chi dice che noi non vogliamo l’IGP – afferma Cesare Mazzetti, presidente del Consorzio Aceto Balsamico di Modena -. Da sempre il nostro Consorzio, il più antico del settore, si batte per questo riconoscimento che tarda ad arrivare. Certo è che desideriamo una protezione che non sia solo nominale, ma reale e aderente alla consuetudine produttiva, proprio come recita il Regolamento dell’UE. Agire diversamente vuol dire, oltre che favorire interessi industriali di parte, esporre la denominazione stessa al pericolo di impugnative internazionali, e alla sua volgarizzazione. Non si può ragionevolmente pensare infine, che ben 30 produttori di Modena, contro a 10 e non tutti di Modena, vogliano distruggere il prodotto al quale da sempre dedicano le proprie cure, le proprie attività ed interessi, un prodotto che hanno contribuito a fare crescere sui mercati di mezzo mondo fino a diventare simbolo forte del Made in Italy alimentare”.
I due Consorzi hanno fatto pervenire una lettera al Presidente Prodi, denunciando la situazione e confermando la propria disponibilità a trovare una soluzione rispettosa del prodotto e dei produttori.
Donatella Quartieri De Pietri, da parte del Comitato Produttori Indipendenti, fa sapere che ‘il Comitato si augura che nei prossimi mesi sia possibile, in attesa della discussione avanti al TAR, raggiungere nuovamente una posizione comune e condivisa”.
Lettera aperta al Presidente del Consiglio Romano Prodi
Ultima difesa per l’Aceto Balsamico di Modena!
Illustre Presidente,
il Ministero per le politiche agricole, contrariamente agli accordi presi con tutti i Produttori di Aceto Balsamico di Modena e con tutte le Organizzazioni agricole della Regione Emilia Romagna, da cui deriva il 90% della materia prima (uva) utilizzata, ha fatto pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (GuUe n. C 152/2007 p. 18) una proposta di disciplinare per l’IGP (Indicazione Geografica Protetta) Aceto Balsamico di Modena, che ne rende possibile la produzione con uve e mosti derivati da sette vitigni coltivabili in tutti i Paesi del mondo, abbandonando così ogni collegamento tra la materia prima e il territorio nel quale è nato uno dei più celebri prodotti della gastronomia italiana.
Sulla base degli impegni assunti nella riunione di Roma del 6 Giugno 2007, il Ministero avrebbe dovuto far proprie e difendere in sede comunitaria le proposte presentate da tutti i produttori di Aceto Balsamico di Modena e da tutte le Organizzazioni agricole interessate, di individuare, all’interno dell’Emilia Romagna, il territorio di provenienza della materia prima utilizzata, analogamente a quanto è avvenuto con i disciplinari dell’IGP Olio Toscano e dell’IGP Riso Vialone Nano, che limitano la zona di provenienza delle rispettive materie prime alla Regione Toscana e alla Provincia di Verona.
L’incredibile decisione del Ministero per le politiche agricole, che i produttori hanno impugnato davanti al TAR del Lazio, finisce per aggravare in modo insostenibile la posizione dei produttori italiani di Aceto Balsamico di Modena sui mercati internazionali, non solo riducendo la loro capacità di difesa nella lotta contro la concorrenza sleale dei produttori esteri, che imitano senza ritegno la celebre denominazione italiana, ma costringendoli anche a difendersi contro l’attività delle nostre istituzioni che, eliminando ogni collegamento tra il territorio e la materia prima utilizzata, tolgono credibilità e forza alla denominazione Aceto Balsamico di Modena, rendendola attaccabile su tutti i mercati.
Infatti, dopo la recente pubblicazione del disciplinare sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, i produttori esteri pretendono di poter legittimamente utilizzare già ora la denominazione “Aceto Balsamico” anche per il loro prodotto fabbricato in Grecia, Spagna, Germania e in altri Paesi. Questo è il bel risultato al quale ci sta portando l’iniziativa del Ministero italiano che dovrebbe tutelare, nel mondo intero, le denominazioni dei prodotti agroalimentari “Made in Italy”.
Si confida pertanto, illustre Presidente, in un Suo deciso intervento che possa portare il Ministero ad assumere una posizione ragionevole in modo da aiutare i produttori italiani a competere efficacemente sui mercati internazionali, invece di danneggiarli con regolamentazioni assurde e gravemente pregiudizievoli.
Consorzio Aceto Balsamico di Modena
Comitato Produttori Indipendenti Aceto Balsamico di Modena

