A fronte del documento di denuncia contro il vicedirettore del Corriere della Sera Magdi Allam, autore del saggio ‘Viva Israele’, una “sorta di fatwa sottoscritta da 230 tra amministratori, docenti, ricercatori, giornalisti, scrittori ed esponenti a vario titolo del mondo culturale”, sono scesi in campo i gruppi regionali di Forza Italia, Alleanza Nazionale e Lega Nord presentando una mozione (primo firmatario Fabio Filippi-FI) che, se approvata, impegnerà la Giunta regionale a condannare “l’inquietante e pericoloso” documento ed a “solidarizzare” con il giornalista dopo “l’attacco frontale da parte dell’intellighentia di centro-sinistra”.


I firmatari sostengono che le affermazioni di Allam messe all’indice non riguarderebbero i contenuti del suo ultimo saggio, ma sarebbero quelle relative “al pericolo islamista in Italia”: si tratterebbe quindi di “un attacco personale e frontale”, “oggettivamente una vera e propria intimidazione” ed un invito “agli estremisti a rivolgere altre minacce” al giornalista.

Nel documento si cita inoltre l’Amministrazione comunale di Novellara (RE) che, attraverso l’Assessore alla Cultura della partecipazione, avrebbe sottoscritto la denuncia contro Allam e si sottolinea che, tra i firmatari, figurerebbero anche diversi esponenti del comitato scientifico del progetto “Nessuno escluso” promosso dalla stessa Amministrazione.

Nella mozione si mette quindi in evidenza che il giornalista, “egiziano e di religione musulmana”, “vive sotto scorta per aver ricevuto minacce di morte da gruppi estremisti islamici” e che lo stesso Allam avrebbe dichiarato ad un quotidiano reggiano che “quel documento è benzina sul fuoco..”, che rappresenta “..un incitamento a proseguire il piano criminoso di coloro che mi vogliono morto” e che “l’Emilia è un territorio profondamente trasformato dal permissivismo delle autorità locali.”, tanto che “..sfruttando la situazione favorevole, pericolosi gruppi islamici hanno trovato terreno fertile per radicarsi e camuffarsi in vario modo, per poi consolidarsi attingendo al benessere generale ed ai fondi stanziati dalle Istituzioni locali. Il drammatico risultato è la presenza di cellule terroristiche che gestiscono moschee dove si professa l’odio e la cultura della morte”.

Alla luce di questi fatti, i consiglieri chiedono infine alla Giunta regionale di “ammonire” l’Amministrazione comunale di Novellara per l’adesione al documento, di contrastare e condannare l’estremismo terrorista attivo anche in Italia ed in Emilia-Romagna, di accertare che le attività di integrazione degli Enti locali emiliano-romagnoli non coinvolgano soggetti contigui all’estremismo fondamentalista, di sospendere eventuali contributi regionali concessi a soggetti che nei loro progetti di integrazione coinvolgano centri islamici ed entità o persone collusi con reti ed organizzazioni fondamentaliste ed infine di assicurare il sostegno dell’Emilia-Romagna ad esponenti ed organizzazioni dell’Islam moderato.

Il documento è stato sottoscritto da: Fabio Filippi, Giorgio Dragotto, Luca Bartolini, Luigi Francesconi, Andrea Leoni, Marco Lombardi, Antonio Nervegna, Ubaldo Salomoni, Alberto Vecchi, Luigi Giuseppe Villani, Enrico Aimi e Maurizio Parma.