Si sono avvalsi della facolta’ di non rispondere tre dei sette naziskin raggiunti da misure cautelari
venerdi’ mattina nell’ambito dell’inchiesta del pm della Procura felsinea Morena Plazzi che vede indagate 27 persone per associazione per delinquere finalizzata alle lesioni personali, al porto abusivo di armi improprie, alla violenza privata ed alla discriminazione, all’odio o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.


Alessandro Carapezzi, 34 anni, residente a Sasso Marconi gia’ arrestato nel gennaio 2006 per
un’aggressione nella centralissima via Indipendenza, ritenuto il capo
dell’associazione, e Alessandro Limido, 28 anni, della provincia di
Varese, entrambi finiti in carcere, si sono limitati a respingere ogni addebito nel corso dell’interrogatorio di garanzia avvenuto stamattina
davanti al gip. Non ha risposto al gip nemmeno Fabio Carlini, 33 anni, di Mirabello (Ferrara) che e’ agli arresti domiciliari. L’uomo ha pero’ chiesto al giudice di essere ammesso al lavoro esterno. Ha lasciato il carcere ed e’ agli arresti
domiciliari Vittorio Greco, 25 anni residente a Dozza perche’ aveva una pistola Steiner in casa con 39 proiettili. Al giudice l’uomo, il cui interrogatorio di garanzia e’ avvenuto sabato,
ha poi spiegato di non avere rapporti con i naziskin da parecchio tempo, da quando cioe’ ha cominciato a lavorare in proprio.

Sono previsti per mercoledi’ gli interrogatori di garanzia di Matteo Minonzio, milanese di 35 anni residente a Funo di Argelato; Alessandro Vigliani, 26enne originario di Frosinone, ma
residente a Bologna; e Luca Confalonieri, 28 anni di Bolzano. Questi tre hanno solo l’obbligo di rispettare degli orari di uscita dalle
proprie abitazioni.