Che il problema esista e desti preoccupazione circa una possibile ripresa inflativa non siamo noi a negarlo, così come rimane alta l’attività di sensibilizzazione nei confronti della nostra base associativa per favorire comportamenti corretti nei confronti dei consumatori.


Ci pare tuttavia doveroso richiamare l’attenzione sul fatto che gli aumenti alla produzione (grano) e di alcune materie prime producono effetti al rialzo su tutta la filiera.
L’aumento dei costi energetici, telefonici e bancari, poi, per le attività commerciali, rappresentano un ulteriore aggravante che va ad aggiungersi all’incremento dei costi alla produzione.

Come Confederazione siamo consapevoli che, in situazioni come quella che si è venuta a determinare, possa esistere il rischio di speculazioni. La strada delle generalizzazioni di massa, però, e Confesercenti lo vuole sottolineare, non ci porta da nessuna parte, anzi corre il rischio di produrre delle fratture nel tessuto sociale delle contrapposizioni che non aiutano la comprensione reale del problema e tutte le sfaccettatura di un sistema complesso.
Se si è davvero a conoscenza di situazioni di “speculazione commerciale”, queste devono essere denunciate. Parlare di presunte inosservanze delle regole, in maniera generica e approssimativa, non serve a niente e a nessuno: né ai commercianti, tanto meno al consumatore finale.

La prima cosa da fare – per Confesercenti Modena – è avviare una fase di confronto fra i protagonisti della filiera e le associazioni dei consumatori; il nostro auspicio è che possa in tempi brevi superare questa fare critica. Invitiamo, come associazione, la Prefettura di Modena a farsi promotrice di un incontro che veda coinvolti tutti i soggetti di questa delicata fase per il commercio.
Questo potrebbe essere il primo passo per valutare insieme se costituire un tavolo periodico e permanente di monitoraggio della situazione prezzi nel territorio modenese.

La seconda questione che Confesercenti desidera sottoporre all’attenzione dei consumatori e delle istituzioni riguarda le competenze da attribuire alle Commissioni controllo dei prezzi al consumo, competenti per territorio, la cui funzione di elaborazione statistica, seppure encomiabile, andrebbe potenziata con la possibilità di analizzare la formazione dei prezzi dell’intera filiera.
Questo passaggio comporterebbe l’attribuzione di poteri e di funzioni attualmente inesistenti, oltre alla dotazione della necessaria strumentazione tecnica.
Qualcosa, in tal senso ha provato a fare la Commissione rilevazione dei prezzi del Comune di Modena: si tratta però di un tentativo isolato, dovuto alla sensibilità dei componenti, comunque ancora insufficiente per comprendere dettagliatamente i fenomeni legati alla formazione dei prezzi.
Venerdì mattina prossimo, 31 agosto, questa commissioni si riunisce per esaminare l’andamento dei prezzi nel mese di agosto.

Come Confesercenti faremo, con determinazione, la nostra parte; ci auguriamo che le stesse associazioni dei consumatori, nell’interesse di chi rappresentano, escano dalla logica della “politica gridata” e avanzino proposte concrete che aiutino a comprendere meglio i diversi passaggi della formazione dei prezzi e ad individuare le sacche speculative nei confronti delle quali non vi deve essere alcuna giustificazione.