In base ai risultati degli studi effettuati negli ultimi anni nell’area metropolitana di Bologna, è possibile individuare differenti stili di consumo di sostanze stupefacenti: consumo, consumo problematico, dipendenza; il libro affronta soprattutto le questioni relative al consumo problematico e alla dipendenza, scenari inediti in cui comprendere contesti d’uso e definire percorsi di cura.

I risultati degli studi evidenziano danni diversificati in relazione alle diverse criticità e un elevato rischio di mortalità per i soggetti con uso prolungato e dipendenza. Si tratta di un fenomeno altamente complesso e di notevole impatto sull’intera popolazione che non va semplificato centralizzando l’intervento esclusivamente su controllo e repressione del consumo.
Il consumo di stupefacenti è molto diffuso tra la popolazione generale, in particolare tra i giovani e nei contesti di divertimento.

Nell’area metropolitana di Bologna è in aumento la prevalenza di consumatori problematici, si stima un consumo annuo di almeno 900 chilogrammi di eroina, 1500 di cocaina e 6800 di cannabinoidi, con un volume di affari di almeno 20 milioni di euro.

L’uso di farmaci antidepressivi è molto elevato, risulta più diffuso tra le femmine rispetto ai maschi e si nota una associazione con il consumo problematico di stupefacenti.
Per quanto riguarda la mortalità, emerge l’elevato rischio di decesso per problemi cardio circolatori per i cocainomani e la consistente riduzione dei tassi di mortalità per gli eroinomani, dovuta al calo della mortalità per AIDS ed all’attivazione delle politiche di riduzione del danno.

Il libro verrà presentato a Bologna domani pomeriggio alle 18, alla Libreria Melbookstore, in via Rizzoli, 18 a Bologna, da Angelo Fioritti, responsabile servizio Salute Mentale della Regione Emilia-Romagna, da Costantino Cipolla, dell’università di Bologna, Daniele Gambini coordinatore area funzionale Sert, Azienda USL di Bologna e dall’autore, Raimondo Maria Pavarin, responsabile Osservatorio epidemiologico metropolitano dipendenze patologiche dell’AUSL.