Il procuratore capo di Bologna, Enrico Di Nicola, e il
sostituto Enrico Cieri hanno aperto un fascicolo su presunte irregolarità avvenuti durante i test di ingresso
della facoltà di Medicina di Bologna che si sono tenuti lo scorso 4 settembre, lo hanno fatto dopo l’esposto presentato da
cinque studentesse tramite
l’avvocato Andrea Fornasari.

Anziani che fingevano di
sostenere i test e invece erano li’ per suggerire, parenti che
mimavano l’alfabeto muto per aiutare i familiari, commissari
inflessibili con alcuni candidati e indulgenti con altri. Matricole
che dopo la chiusura dei test hanno avuto un’ora e mezza per
correggere le risposte.
E’ quanto sarebbe accaduto ai test di ingresso
della facolta’ di Medicina di Bologna lo scorso 4 settembre secondo
cinque studentesse che hanno presentato un esposto in Procura tramite
l’avvocato Andrea Fornasari che chiede ai magistrati di verificare
”se nell’espletamento della prova siano stati compiuti reati che
hanno consentito ad alcuni, in un clima di illeicita’ ambientale di
accedere fraudolentemente al corso di studi a danno di altri”.

Quattro le presunte irregolarità indicate nell’esposto: la
iniziale suddivisione dei candidati, per lettera anziche’ per eta’
come pure prescrive l’ordinanza ministeriale; la presenza di candidati
anziani particolarmente loquaci con alcuni candidati piu’ giovani; il
fatto che ad alcuni candidati ”sia stato consentito di continuare,
correggere, modificare, completare o rifare l’elaborato dopo la
chiusura della prova, per oltre un’ora, comunicando direttamente con
persone esterne ed altri candidati; il comportamento reiterato di
alcuni parenti che approfittando delle porte dell’aula tenute aperte
hanno comunicato con i candidati con l’alfabeto muto.