Domani alle 15.30, nella Sala del Consiglio comunale di Palazzo D’Accursio, alla presenza della vicesindaco Adriana Scaramuzzino e dell’assessora alla scuola, formazione e politiche delle differenze Maria Virgilio, saranno consegnati gli attestati di partecipazione agli studenti
coinvolti nel progetto “Cittadinanza attiva e partecipazione sociale”.


Saranno presenti inoltre Giovanni Amodio pedagogista e coordinatore del progetto, i rappresentanti degli Istituti Superiori, i rappresentanti degli Istituti bancari e Istituti Primodì e Pini, i rappresentanti dei settori
comunali.
Condurranno gli attori bolognesi: Veronica e Malandrino.

Il Progetto “Cittadinanza attiva e partecipazione sociale” è stato attivato durante i mesi estivi di giugno e luglio. E’ rivolto agli studenti delle
scuole medie superiori della città, e ha come finalità un percorso di volontariato all’interno di alcune strutture comunali: Sala Borsa,
biblioteche di Quartiere, Istituto Parri, Centri estivi rivolti ai bambini, musei, servizi rivolti agli anziani, ecc.
Al progetto, che prevede una borsa lavoro di 100 euro a settimana sostenuti da vari Istituzioni pubbliche e istituti bancari, hanno aderito 10 istituti superiori: Sabin, Fioravanti, Aldrovandi
Rubbiani, Artistico-Istituto d’arte, Copernico, Fermi, Righi, Rosa Luxemburg, Laura Bassi, Aldini Sirani, cui si sono aggiunti durante il
percorso anche il Pacinotti e il Minghetti.
I ragazzi e le ragazze coinvolte sono state complessivamente 48 (37 femmine, 11 maschi) con un età che va dai 16 ai 18 anni. La maggiore
partecipazione femminile è dovuta al fatto che gli istituti aderenti sono sono per lo più ad indirizzo sociale, frequentati prevalentemente dalle
ragazze. Le strutture che hanno dato disponibilità ad accogliere gli studenti sono state complessivamente 38, rispettivamente 27 centri estivi e 11 strutture comunali (biblioteche di quartiere, musei, uffici). La durata del servizio è stata di 3 settimane per i giovani e le giovani inseriti all’interno degli spazi comunali e 4 settimane per quelli all’interno dei centri estivi.

Obiettivi del progetto:
consentire agli studenti di rapportarsi con il mondo del lavoro ma anche con i servizi sociali ed educativi, con i disabili e con i bambini dei centri estivi, attraverso la conoscenza e l’analisi di una realtà, geograficamente vicina ma a loro poco nota, aiutandoli altresì a far crescere la stima nelle proprie capacità; sperimentare una nuova forma di apprendimento che nasce da un’esperienza
diretta che implica una forte componente emotiva, favorendo altresì una relazione tra reale e teoria;
acquistare conoscenze sul rapporto tra giovani e impegno volontario (il loro punto di vista, loro atteggiamenti, le loro sensibilità riguardo la
solidarietà e il volontariato), sensibilizzare i giovani a quelle che sono alcune problematiche del territorio, coinvolgendo i ragazzi in esperienze concrete e in servizi attivi.

L’adesione dei ragazzi e delle ragazze al progetto è stata alta, e gli studenti sono stati selezionati in base al merito scolastico.
L’accoglienza all’interno delle strutture è stata positiva anche grazie alla disponibilità dei referenti ad inserire i giovani all’interno di un
piccolo progetto formativo perchè acquisissero una reale conoscenza della struttura, dell’organizzazione, dei processi lavorativi e degli stili comunicativi interni. Per i ragazzi è stata un’esperienza sociale ricca e anche gli studenti non provenienti da indirizzi di studio sociali, si sono
trovati a loro agio nel rapportarsi ed accudire bambini dai 3 agli 11 anni. Ciò dimostrerebbe che le professioni di cura possono essere esercitate con
successo anche da quei ragazzi che non hanno una formazione specifica nel campo sociale. Da sottolineare che la realizzazione del cambiamento sociale, passa attraverso la diffusione tra le giovani generazioni di
valori quali: la solidarietà, la condivisione, il rispetto reciproco, la tolleranza. Da qui l’esigenza di realizzare anche nel nostro territorio un
progetto che veda coinvolte in prima persona gli studenti, gli insegnanti, i settori dell’amministrazione comunale, dei quartieri e del privato sociale ed educativo.
Il progetto promosso dal Comune di Bologna, ha il sostegno delle seguenti istituzioni e Istituti bancari: Istituto Primodì; Fondazione Pini; Carisbo;
Unicredit; Unipol; Banca di Bologna.