“Il nostro obiettivo non è fare ostruzionismo, ma ottenere trasparenza”. E’ la motivazione enunciata oggi dai consiglieri Giacomo Giovannini (Lega nord), Marco Eboli (An), Mario Poli (Udc) e Mario Monducci (Gente di Reggio), in vista del Consiglio comunale del pomeriggio, all’ordine del giorno la variante urbanistica che introduce nuove dimensioni per gli esercizi commerciali in centro storico (estensione delle superfici di vendita fino a 1.500 metri e possibilità di dedicare al commercio anche i piani superiori degli edifici).

An ha annunciato nove emendamenti, la Lega nord ne presenterà 21. Udc e Gente di Reggio daranno il loro sostegno.
“Non possiamo accettare – ha detto Giovannini – che venga presentata una variante in grado di mutare profondamente le caratteristiche del commercio in centro storico, in totale assenza di quadri di riferimento fondamentali e in grado di stabilire regole valide per tutti, come il Piano di valorizzazione commerciale, atteso da 10 anni; il Piano della Mobilità e il Piano strutturale comunale. Mancano insomma i necessari riferimenti amministrativi e strategici in cui inserire questa variante, sono mancati inoltre il coinvolgimento della Provincia, necessario in una partita così importante e un’adeguata partecipazione”.

“Gente di Reggio – ha detto Monducci – non sempre è in accordo con le tesi del centrodestra, ma in tal caso avalliamo una convergenza tattica per una linea d’opposizione nel segno della trasparenza. Già due anni fa si parlava del destino commerciale del cinema Boiardo. Nel frattempo si sono messi in campo vari atti, che prefiguravano la variante, una variante dunque annunciata. Insomma, prima gli affari, poi la norma. Prima cose decise altrove e poi la delibera, mentre si continuano a enunciare regole generali, valide per tutti, ma sempre e solo teoriche”.

“Respingiamo ogni accusa di ostruzionismo – ha aggiunto Eboli – Operiamo invece per ottenere trasparenza.Aspettiamo il Piano di valorizzazione commerciale da 10 anni, come atto conseguente all’approvazione del Piano regolatore generale vigente. Nel frattempo, però, il commercio a Reggio non è rimasto immobile: i centri commerciali hanno continuato ad aprire. E’ chiaro che se non ci sono regole per tutti, si fanno regole per pochi. Siamo d’accordo sugli interventi di riqualificazione indicati per il centro storico, ma siano pianificati e svolti con criteri improntati a serietà ed equità. Si è parlato di quattro siti in cui intervenire. E perché allora non prenderne in considerazione anche altri, come l’ex San Tommaso e l’ex Opg? E chi tutela la specificità dei piccoli esercizi commerciali del centro, con la loro storicità e tipicità merceologica?”.

“Vorrei a mia volta sgombrare il campo da accuse di ostruzionismo e ostilità verso il centro storico – ha concluso Poli – Noi siamo fra coloro che vogliono ridare fiato al centro di Reggio. Crediamo però che le gallerie di vicinato possano creare rischi per l’equilibrio del commercio in centro. Si dice che il centro storico sia il primo centro commerciale della città. Benissimo. Ma allora, goda delle stesse agevolazioni degli altri centri commerciali. Ad esempio, più spazio alla sosta dei visitatori, magari gratuita. Noto però che si continua a pensare alla sosta dei soli residenti. E poi, si migliorino finalmente i trasporti pubblici. Va abbandonata la concezione amministrativa che sta facendo del centro storico un luogo chiuso, sbarrato”.