Fare il punto sui moderni approcci di genomica e proteomica (cioè tecniche di analisi basate sullo studio funzionale dei geni e delle proteine codificate dal DNA) nel campo oncologico ed il loro impatto sulle strategie di sorveglianza e di cura dei soggetti affetti o con aumentata predisposizione all’insorgenza di tumori.

Questo lo scopo del seminario che si terrà lunedì 15 ottobre 2007 a partire dalle ore 14.00 nell’aula della Clinica Dermatologica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena (3° piano, ingresso 3). L’evento, dal titolo Tumori ereditari e sporadici dalla clinica ai moderni approcci di biologia molecolare e di ricerca traslazionale, coordinato dal prof. Giovanni Pellacani della Clinica Dermatologica del Policlinico, è stato promosso dalla scuola di Dottorato in Medicina Clinica e Sperimentale, diretta dalla prof. ssa Paola Loria, e dal Dipartimento Integrato di Medicina e Specialità Medi-che diretto dal professor Alberto Giannetti, in collaborazione con il Dipartimento di Oncologia ed Ematologia, diretto dal prof. Pierfranco Conte. Si parlerà delle sindromi ereditarie (dottor Giovanni Ponti, Struttura Complessa di Oncologia), genetica molecolare nei tumori solidi ereditari e sporadici (dott.ssa Tiziana Venesio, IRCC Candiolo di Torino), oncogenomica (dottoressa Maria Scatoloini, Fondo Edo Tempia di Torino), e proteomica (professoressa Sandra Marmiroli Università degli Studi di Modena).


“Negli ultimi anni – spiega il professor Giovanni Pellacani dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – la ricerca genetica in oncologica ha portato a progressi fondamentali nelle nostre conoscenze sui meccanismi molecolari alla base dello sviluppo dei tumori. Le nuove conoscenze di genetica e biologia molecolare hanno implicazioni sempre più evidenti per lo sviluppo e la sperimentazione clinica di nuovi farmaci. Le cellule tumorali presentano difetti nei sistemi biologici che regolano la crescita e la replicazione cellulare, ed i fattori (geni e proteine) responsabili dell’acquisizione di tali anomalie costituiscono ottimi bersagli contro cui sono diretti molti dei nuovi farmaci in fase di sperimentazione preclinica e clinica”.


I tumori ereditari, in particolare quelli non riconducibili a mutazioni a carico dei geni noti, possono costituire interessanti modelli di studio per chiarire ulteriormente le “cause biologiche” alla base dell’ insorgenza anche dei tumori sporadici (non legati a fattori genetici).

L’organizzazione di tale seminario, e’ stata possibile grazie alla proficua collaborazione intrapresa in questi anni tra l’Università di Modena e Reggio Emilia (Dipartimento di Oncologia, Clinica Dermatologica ed Anatomia Patologica) ed i Centri di ricerca (IRCC) di Candiolo (TO) e di Bellinzona (Svizzera).