Ha ammesso di aver manomesso la cartella clinica della paziente, ma ha sostanzialmente negato di avere avuto una responsabilità nella mancata somministrazione dell’anticoagulante a Daniela Lanzoni, la donna morta al Sant’Orsola di Bologna dopo un intervento al rene deciso per uno scambio di tac.
Oggi Giuseppe Corrado, medico del reparto di Urologia finito agli arresti domiciliari luendì scorso per falso materiale e ideologico, è stato sentito dal gip Andrea Scarpa.
In sostanza, il medico ha ammesso l’annotazione, successiva al decesso, della prescrizione di un farmaco anticoagulante, ma ha detto di averlo fatto nella convizione che il farmaco fosse stato prescritto dato che si tratta di una procedura di routine prevista nei protocolli dell’ospedale.
Al termine dell’interrogatorio di garanzia il giudice, d’accordo pure il pm Francesco Caleca titolare dell’inchiesta, ha revocato la misura degli arresti domiciliari, ma emesso un provvedimento di interdizione dall’attività medico-ospedaliera o in struttura pubblica per due mesi.

