Un moderno reparto di riabilitazione con un team di professionisti altamente specializzati per prendersi cura di pazienti con gravi problemi di carattere ortopedico, ma soprattutto di tipo neurologico come ictus e gravi cerebrolesioni. Si tratta dell’Unità operativa di Medicina riabilitativa del Nuovo Ospedale S. Agostino Estense di Modena, diretta dal prof. Marco Franceschini, che sarà presentata questo pomeriggio – dalle 17.00 alle 18.30 – nel corso di una cerimonia ufficiale.

All’iniziativa prenderanno parte il direttore generale dell’Azienda USL di Modena Giuseppe Caroli, il Sindaco di Modena Giorgio Pighi ed il Presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini.
Si proseguirà, domani, con il convegno “Un modello ideale per una corretta integrazione tra ospedale e territorio”, iniziativa che permetterà di fare il punto sulla riabilitazione in provincia di Modena e di delineare i modelli di sviluppo. Anche in questo caso la tendenza è quella di dare vita ad un Dipartimento interaziendale, ovvero un tipo di organizzazione che prevede l’integrazione a livello provinciale di tutte le strutture riabilitative pubbliche e private, ottimizzando l’utilizzo delle risorse disponibili.
Il convegno, coordinato dal professor Franceschini, è organizzato da Azienda USL di Modena, Azienda Ospedaliero-Universitaria e Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ed ha il patrocinio delle più importanti associazioni di volontariato che operano nel settore della riabilitazione (Associazione lotta all’ictus cerebrale, Associazione italiana sclerosi multipla, Associazione sclerosi laterale amiotrofica, Federazione associazione italiana paraplegici, Federazione nazionale traumi cranici).
Al convegno prenderanno parte, tra gli altri, il direttore generale dell’Istituto nazionale di riposo e cura anziani Antonio Aprile, il coordinatore nazionale delle associazioni famiglie traumi cranici Paolo Fogar, il presidente della Società italiana di medicina fisica e riabiliatazione Raffaele Gimigliano e il presidente della “European Society of phisical and rehabilitation medicine” Alessandro Giusitini.

L’Unità operativa di Medicina riabilitativa: finalità e attività
La Medicina riabilitativa ha il compito di garantire il massimo recupero possibile delle funzioni per quelle persone che hanno disabilità acquisite di tipo ortopedico (ad esempio le fratture) e neurologiche (ictus, lesioni midollari più o meno gravi, morbo di Parkinson, sclerosi multipla).
L’Unità operativa di Medicina Riabilitativa a Baggiovara ha uno staff di sei medici, una caposala, due coordinatrici dei terapisti della riabilitazione, 19 infermieri, 9 operatori socio-sanitari, 39 fisoterapisti e 4 logopedisti. E’ collocata al secondo piano del Nuovo Ospedale S. Agostino-Estense ed ha una dotazione di 38 posti letto, dei quali 8 sono transitoriamente destinati a sopperire alla chiusura temporanea del reparto di Medicina riabilitativa del Policlinico. Oltre all’attività di degenza, la medicina riabilitativa realizza attività di day hospital ed ambulatoriale.
Nel 2007 nell’Unità operativa di Medicina riabilitativa sono stati ricoverati 192 pazienti. Una delle eccellenze della Riabilitazione è stata sicuramente realizzata nel campo delle neuroscienze: sempre nel 2007 sono stati ricoverati 22 pazienti con gravi cerebrolesioni che provenivano dalla neurorianimazione, dalla terapia intensiva post-operatoria e dalla neurochirurgia. Un primo dato positivo è che tali pazienti prima dell’istituzione della Medicina riabilitativa a Baggiovara erano costretti a farsi ricoverare in strutture esterne alla nostra provincia. Un altro aspetto positivo è il tempo molto ridotto tra ingresso in ospedale nei reparti di emergenza e ricovero in riabilitazione: a Baggiovara tale lasso di tempo è stato di circa 16 giorni contro una media nazionale di circa sette settimane. La presa in carico precoce di tali pazienti assicura un maggior successo degli interventi di tipo riabilitativo ed un recupero molto più rapido. Anche la permanenza in reparto – quattro o cinque settimane – è da ritenersi breve considerando la natura molto complessa dei pazienti.
Le tecnologie della Medicina riabilitativa: attrezzature all’avanguardia
La dotazione tecnologica della Medicina riabilitativa, realizzata grazie ad un progetto del Servizio di Ingegneria Clinica dell’Azienda USL di Modena con un investimento di circa 350mila euro, nasce dall’esigenza di attrezzare la struttura in modo da permettere ai clinici di eseguire interventi valutativi, diagnostici e terapeutici efficaci e sicuri per il paziente.
Proprio in questi giorni è arrivato in dotazione al reparto un moderno sistema robotizzato per la riabilitazione di pazienti con limitazioni motorie agli arti superiori in seguito a ictus o ad altri problemi neuromuscolari. Il sistema, che sarà utilizzato per la prima volta in Italia in ambito pubblico, consentirà al reparto diretto dal dottor Franceschini di far parte di un progetto internazionale di ricerca promosso dal Moss Rehabilitation Hospital di Philadelphia (Usa) ed al quale hanno aderito anche Germania, Giappone e Israele.
Il reparto è anche dotato di un’attrezzatura robotizzata, denominata “Herigo”, che consente di effettuare terapie riabilitative per pazienti costretti a stare sdraiati perché affetti da gravi disabilità, dando un importante aiuto rispetto ai possibili effetti collaterali derivanti dalla lunga immobilità.

Tra le eccellenze del reparto va anche ricordato un sofisticato sistema – sono pochissimi in Italia i centri ad esserne dotati – che permette di valutare il cammino sia dal punto di vista della funzionalità muscolare e articolare, sia dal punto di vista della misurazione della fatica.
A supporto dell’attività di routine, il reparto è dotato di ergometri per il potenziamento muscolare degli arti inferiori e superiori e di un’attrezzatura di isocinetica, una metodica utilizzata in riabilitazione per misurare ed aumentare la forza prodotta da un arto durante un determinato movimento. Il reparto è inoltre dotato di altre strumentazioni per la valutazione della postura e del movimento e per il trattamento delle disabilità motorie.