Il CIMES, Centro del Dipartimento di Musica e Spettacolo (DMS) dell’Università di Bologna, presenta la 18° edizione del Festival di musica etnica ‘Suoni dal mondo‘: sette gruppi per otto sere di concerto, alle ore 21.30, dal 26 ottobre al 1 dicembre 2007 a Bologna; quest’anno i luoghi di spettacolo saranno l’Auditorium dei Laboratori DMS (via Azzo Gardino 65/a) e l’Aula absidale di S. Lucia (via de’ Chiari 23/a).
Questa edizione è dedicata alle ‘Musiche delle diaspore’: in programma artisti da India del nord, Armenia, Africa, ma anche esponenti delle comunità insediate in Italia di provenienza albanese, greca e rumena, scelti dal direttore artistico del Festival, l’etnomusicologo Nico Staiti docente al Corso di laurea in Dams dell’Ateneo bolognese, già allievo di Roberto Leydi.
Per una migliore conoscenza delle tipologie musicali proposte, alcuni degli artisti ospiti saranno protagonisti anche di seminari e incontri, aperti a tutti a ingresso libero: uno in Auditorium e altri due – grazie alla collaborazione con MAMbo – si svolgeranno alla sede del Museo d’Arte Moderna di Bologna (via Don Minzoni 14).
Dall’inizio del Novecento ad oggi, le migrazioni durature o occasionali di intere popolazioni o di ristretti gruppi a causa di rivolgimenti politici ed economici, ma anche la maggiore facilità e rapidità di spostamento e di comunicazione, hanno generato una diversa circolazione della cultura e, in musica, una diversa distribuzione sul globo di alcune tipologie di strumenti, di forme, di repertori. Queste mugrazioni hanno determinato modificazioni anche profonde delle tradizioni musicali: per contatto, per ibridazione, ma anche per opposizione, per difesa della propria specificità.
Il programma dedica le due sere d’apertura al Balcanico Jazz; un gruppo di lautari rumeni che sono vissuti a Napoli; propongono arrangiamenti jazz di canzoni di Carosone e di altri autori napoletani, musiche tradizionali della Campania e musiche strumentali rumene, bulgare, serbe, oltre a composizioni “ungheresi” di Liszt e Brahms (venerdì 26 e sabato 27 ottobre, Auditorium); poi il duduk di Djivan Gasparyan; Gasparyan è il più grande virtuoso di dudùk, un corto oboe cilindrico dal suono incredibilmente morbido e pastoso, strumento simbolo dell’identità nazionale Armena (mercoledì 31 ottobre, Aula absidale).
A seguire, Gli zingari del Rajasthan: da questa zona dell’India del nord discesero gli zingari, animatori delle feste pubbliche e private. Lo spettacolo del gruppo Musafir di Hameed Khan propone una ricca serata con musica, danze e numeri acrobatici (sabato 10 novembre, Aula absidale). Poi due gruppi in un’unica sera: Arbresh e Grecìa calabrese, appartenenti rispettivamente alla minoranza albanese dell’area cosentina e a quella greca di Reggio Calabria, propongono tarantella e polivocalità (sabato 17 novembre, Auditorium).
Poi La tarantella di Montemarano, in Irpinia: musiche legate al carnevale locale (domenica 25 novembre, Auditorium). Infine, doppio concerto con Africa blues: La Donald Kachamba’s Kwela Heritage Jazzband rappresenta l’odierno sviluppo di una tradizione musicale nata nelle periferie urbane del Sudafrica negli anni Cinquanta, in seguito alla diffusione dei film americani, come adattamento dello swing di Count Basie e Lester Young ai movimenti delle danze tradizionali africane (venerdì 30 novembre e sabato 1 dicembre, Auditorium).
Biglietti: intero euro 12; ridotto euro 9 per Cartagiovani, carta Over 60, e per dipendenti e studenti dell’Università di Bologna (su presentazione di tesserino o libretto universitario).
La biglietteria è aperta dalle ore 20.30 nel luogo di spettacolo, la sera stessa del concerto. No prevendita.

